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ingegno passasse i termini di quella arte. Laonde, avendo preso pra- |
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tica con certe persone studiose, cominciò a entrar colla fantasia nelle |
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cose de' tempi e de' moti, de' pesi e delle ruote, come si posson far |
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girare e da che si muovono; e così lavorò di sua mano alcuni oriuoli |
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bonissimi e bellissimi. Non contento a questo, nell'animo se li destò |
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una voglia della scultura grandissima: e tutto venne poi che, essendo |
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Donatello giovane tenuto valente in quella et in espettazione grande, |
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cominciò Filippo a praticare seco del continuo, et insieme per le virtù |
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l'un dell'altro si posono tanto amore, che l'uno non pareva che sapesse |
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vivere senza l'altro. Laonde Filippo, che era capacissimo di più cose, |
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dava opera a molte professioni; né molto si esercitò in quelle che egli |
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fu tenuto fra le persone intendenti bonissimo architetto, come mo- |
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strò in molte cose che servirono per acconcimi di case: come al Canto |
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de' Ciai verso Mercato Vecchio la casa di Apollonio Lapi suo parente, |
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ché in quella (mentre egli la faceva murare) si adoprò grandamente; |
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e il simile fece fuor di Fiorenza nella torre e nella casa della Petraia |
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a Castello. Nel palazzo dove abitava la Signoria ordinò e spartì, dove |
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era l'ufizio delli ufiziali di Monte, tutte quelle stanze, e vi fece e porte |
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e finestre nella maniera cavata da lo antico, allora non usatasi molto |
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per essere l'architettura roz[z]issima in Toscana. Avendosi poi in Fiorenza |