Volume 3

Edizione Giuntina
    Tornato da Pisa lavorò in Fiorenza una tavola, dentrovi un maschio
    et una femmina ignudi quanto il vivo; la quale si truova oggi in casa
    Palla Rucellai. Appresso, non sentendosi in Fiorenza a suo modo,
    e stimolato dalla affezione et amore dell'arte, deliberò per imparare
5   e superar gli altri andarsene a Roma, e così fece. E quivi, acquistata
    fama grandissima, lavorò al cardinale di San Clemente, nella chiesa di
    San Clemente, una cappella, dove a fresco fece la Passione di Cristo
    co' ladroni in croce e le storie di Santa Caterina martire. Fece ancora
    a tempera molte tavole, che ne' travagli di Roma si son tutte o perse
10   o smarrite: una nella chiesa di Santa Maria Maggiore, in una capel-
    letta vicina alla sagrestia, nella quale sono quattro Santi tanto ben
    condotti che paiono di rilievo, e nel mezzo Santa Maria della Neve;
    et il ritratto di papa Martino di naturale, il quale con una zappa di-
    segna i fondamenti di quella chiesa, et appresso a lui è Sigismondo
15   Secondo imperatore. Considerando questa opera un giorno Miche-
    lagnolo et io, egli la lodò molto, e poi soggiunse coloro essere stati
    vivi ne' tempi di Masaccio. Al quale, mentre in Roma lavoravano le
    facciate della chiesa di Santo Ianni per papa Martino, Pisanello e
    Gentile da Fabriano n'avevano allogato una parte; quando egli, avuto
20   nuove che Cosimo de' Medici, dal qual era molto aiutato e favorito,
    era stato richiamato dall'esilio, se ne tornò a Fiorenza, dove gli fu
    allogato, essendo morto Masolino da Panicale che l'aveva cominciata,
    la capella de' Brancacci nel Carmine; alla quale, prima che mettesse
    mano, fece come per saggio il San Paulo che è presso alle corde delle
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Edizione Torrentiniana
25   lodato. Nel ritorno da Pisa lavorò in Fiorenza una tavola, dentrovi un
    maschio et una femmina ignudi quanto il vivo, la quale si truova oggi in
    casa Palla Rucellai. Appresso, non sentendosi in Fiorenza a suo modo, e
    stimolato dalla affezzione et amore della arte, deliberò per imparare e su-
    perar gli altri andarsene a Roma, e così fece. Quivi, acquistata fama
30   grandissima, lavorò al cardinale di San Clemente, nella Chiesa di San
    Clemente, una cappella, dove a fresco fece la Passione di Cristo co' ladro-
    ni in croce e le storie di Santa Caterina martire. Fece ancora a tempera
    molte tavole, che ne' travagli di Roma si son tutte o perse o smarrite.
    Successe intanto la morte di Masolino, per la quale restando imperfetta
35   la cappella de' Brancacci, fu richiamato Masaccio a Fiorenza da Fi-
    lippo di ser Brunellesco suo amicissimo; e per mezzo di quello gli fu
    allogata a finire la detta cappella. Et allora fece Masaccio per pruova
    il San Paulo presso alle corde delle campane, solamente per mostrare il
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