Volume 3

Edizione Giuntina
    molti anni scoperta. Nella Pieve della medesima città dipinse la
    capella che è oggi vicina alla stanza dell'Opera, la quale dall'umidità
    è stata quasi del tutto rovinata. È stata grande veramente la disgrazia
    di questo povero pittore nelle sue opere, poiché quasi la maggior
5   parte di quelle o dall'umido o dalle rovine sono state consumate.
    In una colonna tonda di detta Pieve dipinse a fresco un S. Vincenzio,
    et in S. Francesco fece per la famiglia de' Viviani, intorno a una
    Madonna di mezzo rilievo, alcuni Santi, e sopra nell'arco gli Apostoli
    che ricevono lo Spirito Santo; nella volta alcuni altri Santi, e da un
10   lato Cristo con la croce in spalla che versa dal costato sangue nel
    calice, et intorno a esso Cristo alcuni Angeli molto ben fatti. Dirim-
    petto a questa fece per la Compagnia degli Scarpellini, Muratori e
    Legnaiuoli, nella loro capella de' Quattro Santi Incoronati, una Nostra
    Donna, i detti Santi con gli strumenti di quelle arti in mano, e di
15   sotto, pure in fresco, due storie de' fatti loro e quando sono decapita-
    ti e gettati in mare. Nella quale opera sono attitudini e forze bel-
    lissime in coloro che si levano que' corpi insaccati sopra le spalle per
    portargli al mare, vedendosi in loro prontezza e vivacità. Dipinse
    ancora in S. Domenico, vicino all'altar maggiore nella facciata de-
20   stra, una Nostra Donna, S. Antonio e S. Niccolò a fresco per la fami-
    glia degl'Alberti da Catenaia, del qual luogo erano signori prima che,
    rovinato quello, venissero ad abitare Arezzo e Firenze; e che siano
    una medesima cosa lo dimostra l'arme degl'uni e degl'altri, che è la
    medesima: ben è vero che oggi quelli d'Arezzo non degl'Alberti
25   ma da Catenaia sono chiamati, e quelli di Firenze non da Catenaia
    ma degl'Alberti. E mi ricorda aver veduto, et anco letto, che la
    Badia del Sasso, la quale era nell'Alpe di Catenaia, e che oggi è rovi-
    nata e ridotta più abasso verso Arno, fu dagli stessi Alberti edificata
    alla Congregazione di Camaldoli, et oggi la possiede il monasterio
30   degl'Angeli di Firenze, e la riconosce dalla detta famiglia che in
    Firenze è nobilissima.
    Dipinse Parri nell'Udienza vecchia della Fraternita di S. Maria
    della Misericordia una Nostra Donna che ha sotto il manto il popolo
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Edizione Torrentiniana
    alla porta, vicino alla stanza dell'Opera, et in una colonna un San
35   Vincenzio bellissimo; et in San Francesco la cappella de' Viviani, e quel-
    la de' Quattro Incoronati con molte storie, pure a fresco. Dipinse in
    questo medesimo modo nella Udienza della Fraternita di Santa Maria
    della Misericordia una Nostra Donna e un popolo, con San Gregorio
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