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i piedi aveva alcune mitrie da vescovi e capèlli da cardinali, per di- |
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mostrare che, facendosi beffe del mondo, aveva cotali dignità dispre- |
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giate; e sotto a queste pitture era ritratta la città d'Arezzo nel modo |
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che ella in que' tempi si trovava. Fece similmente Parri fuor del |
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Duomo, per la Compagnia della Nunziata, in una capelletta overo |
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maestà, in fresco la Nostra Donna che, annunziata dall'Angelo, |
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per lo spavento tutta si torce; e nel cielo della volta, che è a cro- |
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ciere, fece in ogni angolo due Angeli, che volando in aria e facendo |
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musica con varii strumenti pare che s'accordino e che quasi si |
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senta dolcissima armonia; e nelle faccie sono quattro Santi, cioè due |
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per lato. Ma quello in che mostrò di avere, variando, espresso il suo |
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concetto, si vede ne' due pilastri che reggono l'arco dinanzi, dove è |
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l'entrata; perciò che in uno è una Carità bellissima che affettuosa- |
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mente allatta un figliuolo, a un altro fa festa et il terzo tien per la |
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mano; nell'altro è una Fede con un nuovo modo dipinta, avendo in |
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una mano il calice e la croce, e nell'altra una tazza d'acqua, la quale |
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versa sopra il capo d'un putto, faccendolo cristiano. Le quali tutte |
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figure sono le migliori senza dubbio che mai facesse Parri in tutta la |
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sua vita, e sono eziandio appresso i moderni maravigliose. |
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Dipinse il medesimo dentro la città, nella chiesa di S. Agostino dentro |
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al coro de' frati, molte figure in fresco, che si conoscono alla maniera |
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de' panni et all'essere lunghe, svelte e torte, come si è detto di sopra. |
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Nella chiesa di San Giustino dipinse in fresco nel tramezzo un S. Mar- |
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tino a cavallo che si taglia un lembo della vesta per darlo a un povero, |
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e due altri Santi. Nel Vescovado ancora, cioè nella facciata d'un mu- |
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ro, dipinse una Nunziata che oggi è mezzo guasta per essere stata |