Volume 3

Edizione Giuntina
    d'Arezzo, nel quale ritrasse di naturale quelli che allora governavano
    quel luogo pio, con abiti indosso secondo l'usanze di que' tempi; e
    fra essi uno chiamato Braccio, che oggi quando si parla di lui è chia-
    mato Lazzaro Ricco, il quale morì l'anno 1422, e lasciò tutte le sue
5   ricchezze e facultà a quel luogo che le dispensa in servigio de' poveri
    di Dio, essercitando le sante opere della misericordia con molta ca-
    rità. Da un lato mette in mezzo questa Madonna S. Gregorio papa,
    e dall'altro S. Donato vescovo e protettore del popolo aretino. E
    perché furono in questa opera benissimo serviti da Parri coloro che
10   allora reggevano quella Fraternita, gli feciono fare in una tavola a
    tempera una Nostra Donna col Figliuolo in braccio, alcuni Angeli
    che gl'aprono il manto sotto il quale è il detto popolo, e da basso
    S. Laurentino e Pergentino martiri. La qual tavola si mette
    ogni anno fuori a dì due di giugno, e vi si posa sopra, poi che è stata
15   portata dagli uomini di detta Compagnia solennemente a proces-
    sione insino alla chiesa di detti Santi, una cassa d'argento lavorata da
    Forzore orefice fratello di Parri, dentro la quale sono i corpi di detti
    santi Laurentino e Pergentino: si mette fuori, dico, e si fa il detto
    altare sotto una coperta di tende in sul Canto alla Croce dove è la
20   detta chiesa, perché essendo ella piccola non potrebbe capire il popolo
    che a quella festa concorre. La predella sopra la quale posa la detta
    tavola contiene di figure piccole il martirio di que' due Santi, tanto
    ben fatto che è certo per cosa piccola una maraviglia. È di mano di
    Parri nel Borgo a Piano, sotto lo sporto d'una casa, un tabernacolo,
25   dentro al quale è una Nunziata in fresco, che è molto lodata; e nella
    Compagnia de' Puraccioli a S. Agostino fe' in fresco una S. Caterina
    vergine e martire, bellissima. Similmente nella chiesa di Muriello alla
    Fraternita de' Cherici dipinse una Santa Maria Madalena di tre
    braccia. Et in S. Domenico, dove all'entrare della porta sono le cor-
30   de delle campane, dipinse la capella di S. Niccolò in fresco, dentrovi
    un Crucifisso grande con quattro figure, lavorato tanto bene che
    par fatto ora. Nell'arco fece due storie di S. Niccolò, cioè quando
    getta le palle d'oro alle pulzelle, e quando libera due dalla morte;
    dove si vede il carnefice apparecchiato a tagliare loro la testa, molto
35   ben fatto.
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Edizione Torrentiniana
    papa e San Donato vescovo; et a' detti Rettori lavorò una tavola a
    tempera per San Laurentino e Pergentino, lodatissima e bellissima. In
    San Domenico fece una cappella all'entrar della porta di chiesa, nella
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