Volume 3

Edizione Giuntina
    infine cominciato a tentare il buono, ma avere tuttavolta mancato di
    infinite parti, per non esser in quel tempo in gran perfezzione il di-
    segno né vedersi troppe cose di buono da potere imitare. Laonde
    que' maestri che furono in questo tempo (e da me son stati mes-
5   si nella Prima Parte) meriteranno quella lode e d'esser tenuti in
    quel conto che meritano le cose fatte da loro, purché si consideri
    come anche quelle delli architetti e de' pittori di que' tempi, che
    non ebbono innanzi aiuto et ebbono a trovare la via da per loro:
    et il principio, ancora che piccolo, è degno sempre di lode non
10   piccola.
    Non corse troppo miglior fortuna la pittura in questi tempi, se
    non che, essendo allora più in uso per la divozione de' popoli, ebbe
    più artefici e per questo fece più evidente progresso che quelle due.
    Così si vede che la maniera greca, prima col principio di Cimabue,
15   poi con l'aiuto di Giotto, si spense in tutto, e ne nacque una nuova,
    la quale io volentieri chiamo maniera di Giotto, perché fu trovata
    da lui e da' suoi discepoli, e poi universalmente da tutti venerata et
    imitata. E si vede in questa levato via il proffilo che ricigneva per
    tutto le figure, e quegli occhi spiritati e ' piedi ritti in punta, e le
20   mani aguzze, et il non avere ombre, et altre mostruosità di que'
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Edizione Torrentiniana
    tanto intere, et infine cominciato a tentare il buono, ma avere tuttavolta
    mancato di infinite parti, per non esser in quel tempo in gran perfezzione il
    disegno né vedersi troppe cose di buono da potere imitare. Laonde que' mae-
    stri che furono in questo tempo (e da me son stati messi nella Prima Parte)
25   meriteranno quella lode e d'esser tenuti in quel conto che meritano le cose
    fatte da loro, purché si consideri come anche quelle delli architetti e de' pit-
    tori di que' tempi non ebbono innanzi aiuto,et avevano a trovare la via da per
    loro: et il principio, ancora che piccolo, è degno sempre di lode non piccola.
    Non corse troppo miglior fortuna la pittura in questi tempi, se non che,
30   essendo allora più in uso per la divozione de' popoli, ebbe più artefici e
    per questo fece più evidente progresso che quelle due. Così si vede che la
    maniera greca, prima col principio di Cimabue, poi con l'aiuto di Giotto,
    si spense in tutto, e ne nacque una nuova, la quale io volentieri
    chiamo maniera di Giotto, perché fu trovata da lui e da' suoi discepoli, e
35   poi universalmente da tutti venerata et imitata. E si vede in questa levato
    via il proffilo che ricigneva per tut[t]o le figure, e quegli occhi spiritati
    e ' piedi ritti in punta, e le mani aguzze, et il non avere ombre, et altre mo-
    struosità di que' Greci, e dato una buona grazia nelle teste e morbidezza
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