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Fu aiutato Lorenzo in ripulire e nettare questa opera, poi che fu |
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gettata, da molti allora giovani, che poi furono maestri eccellenti, |
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cioè da Filippo Brunelleschi, Masolino da Panicale, Niccolò Lamber- |
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ti, orefici, Parri Spinelli, Antonio Filareto, Paulo Uccello, Antonio del |
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Pollaiuolo, che allora era giovanetto, e da molti altri; i quali, prati- |
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cando insieme intorno a quel lavoro e conferendo, come si fa, stando |
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in compagnia, giovarono non meno a se stessi che a Lorenzo. Al |
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quale, oltre al pagamento che ebbe da' Consoli, donò la Signoria un |
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buon podere vicino alla Badia di Settimo; né passò molto che fu fatto |
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de' Signori et onorato del supremo magistrato della città. Nel che |
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tanto meritano di essere lodati i Fiorentini di gratitudine quanto |
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biasimati di essere stati verso altri uomini eccellenti della loro patria |
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poco grati. Fece Lorenzo dopo questa stupendissima opera l'orna- |
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mento di bronzo alla porta del medesimo tempio che è dirimpetto |
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alla Misericordia, con quei maravigliosi fogliami, i quali non potette |
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finire, sopragiugnendoli inaspettatamente la morte quando da- |
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va ordine, e già aveva quasi fatto il modello, di rifare la detta porta che |
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già aveva fatta Andrea Pisano; il quale modello è oggi andato male, e |
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lo vidi già, essendo giovanetto, in Borgo Allegri, prima che dai de- |
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scendenti di Lorenzo fusse lasciato andar male. |
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Ebbe Lorenzo un figliuolo chiamato Bonacorso, il quale finì di |
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sua mano il fregio e quell'ornamento rimaso imperfetto con gran- |
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dissima diligenza: quell'ornamento, dico, il quale è la più rara e |
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maravigliosa cosa che si possa veder di bronzo. Non fece poi Bo- |
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nacorso, perché morì giovane, molt'opere come arebbe fatto, essendo |
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a lui rimaso il segreto di gettar le cose in modo che venissono sottili, |