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ornamenti degli architravi che li vanno intorno a dette porte, dove son |
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frutti e festoni fatti de la solita bontà. Nella quale opera, da per sé e tutta |
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insieme, si conosce quanto il valore e lo isforzo di uno artefice statuario |
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possa nelle figure quasi tonde, in quelle mez[z]e, nelle basse e nelle bas- |
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sissime oprare d'invenzione ne' componimenti delle figure, e di stravagan- |
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zia di attitudini nelle femmine e nelli maschi, e di varietà di casamenti |
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nelle prospettive, et oltre alle graziose arie di tutti i sessi, parimente |
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osservato il decoro in tutta l'opera: ne' vecchi la gravità e ne' giovani la |
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leg[g]iadria e la grazia; et invero che si può attribuire per la perfezzione |
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di tutte le cose e per la saldezza del getto, venendo netta nel buttarla, |
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ella sia la più bella opera del mondo e che si sia vista mai fra gli antichi |
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e ' moderni. E ben debbe essere veramente lodato Lorenzo, da che un |
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giorno Michelagnolo Buonarroti fermatosi a veder questo lavoro, soprag- |
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giuntolo uno amico suo, li dimandò quel che gnene pareva, e se queste |
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porti eron belle; rispose Michelagnolo: «Elle son tante belle, che elle |
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starebbon bene alle porte del paradiso» lode veramente propria e detta |
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da chi poteva giudicarla. E ben le poté egli condurre, che mentre lavoran- |
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dole a fine da la età sua di XX anni che le cominciò, vi durò su 40 anni |
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a lavorarle con fatiche via più che estreme. Le quali furon cagione che i |