Volume 3

Edizione Giuntina
    figure simili alle predette storie, oltra gl'ornamenti degli archi-
    travi che vanno intorno a dette porte, dove son frutti e festoni fatti
    con la solita bontà. Nella quale opera, da per sé e tutta insieme, si
    conosce quanto il valore e lo sforzo d'uno artefice statuario possa
5   nelle figure quasi tonde, in quelle mezze, nelle basse e nelle bassis-
    sime oprare con invenzione ne' componimenti delle figure, e stra-
    vaganza dell'attitudini nelle femmine e ne' maschi, e nella varietà di
    casamenti nelle prospettive, e nell'avere nelle graziose arie di ciascun
    sesso parimente osservato il decoro in tutta l'opera: ne' vecchi la
10   gravità e ne' giovani la leggiadria e la grazia; et invero si può dire che
    questa opera abbia la sua perfezione in tutte le cose, e che ella sia la
    più bella opera del mondo e che si sia vista mai fra gli antichi e ' mo-
    derni. E ben debbe essere veramente lodato Lorenzo, da che un giorno
    Michelagnolo Buonarroti, fermatosi a veder questo lavoro e diman-
15   dato quel che gliene paresse e se queste porte eron belle, rispose: «Elle
    son tanto belle, che elle starebbon bene alle porte del paradiso»: lode
    veramente propria e detta da chi poteva giudicarla. E ben le poté
    Lorenzo condurre, avendovi, dall'età sua di venti anni che le comin-
    ciò, lavorato su quaranta anni con fatiche via più che estreme.
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Edizione Torrentiniana
20   ornamenti degli architravi che li vanno intorno a dette porte, dove son
    frutti e festoni fatti de la solita bontà. Nella quale opera, da per sé e tutta
    insieme, si conosce quanto il valore e lo isforzo di uno artefice statuario
    possa nelle figure quasi tonde, in quelle mez[z]e, nelle basse e nelle bas-
    sissime oprare d'invenzione ne' componimenti delle figure, e di stravagan-
25   zia di attitudini nelle femmine e nelli maschi, e di varietà di casamenti
    nelle prospettive, et oltre alle graziose arie di tutti i sessi, parimente
    osservato il decoro in tutta l'opera: ne' vecchi la gravità e ne' giovani la
    leg[g]iadria e la grazia; et invero che si può attribuire per la perfezzione
    di tutte le cose e per la saldezza del getto, venendo netta nel buttarla,
30   ella sia la più bella opera del mondo e che si sia vista mai fra gli antichi
    e ' moderni. E ben debbe essere veramente lodato Lorenzo, da che un
    giorno Michelagnolo Buonarroti fermatosi a veder questo lavoro, soprag-
    giuntolo uno amico suo, li dimandò quel che gnene pareva, e se queste
    porti eron belle; rispose Michelagnolo: «Elle son tante belle, che elle
35   starebbon bene alle porte del paradiso» lode veramente propria e detta
    da chi poteva giudicarla. E ben le poté egli condurre, che mentre lavoran-
    dole a fine da la età sua di XX anni che le cominciò, vi durò su 40 anni
    a lavorarle con fatiche via più che estreme. Le quali furon cagione che i
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