Volume 2

Edizione Giuntina
    la quale opera finita, fu da tutti i maestri, e forestieri e nostrali, giudi-
    cata la più bella che fusse stata veduta ancora in Italia di quel mestie-
    ro, conoscendosi in essa più disegno, più giudicio e più diligenza che
    in tutto il rimanente dell'opere che di musaico allora in Italia si ri-
5   trovarono. Onde, spartasi la fama di questa opera, fu chiamato Gad-
    do a Roma l'anno 1308 (che fu l'anno dopo l'incendio che abbruciò
    la chiesa et i palaz[z]i di Laterano) da Clemente Quinto, al quale finì
    di musaico alcune cose lasciate imperfette da fra' Iacopo da Turrita.
    Dopo lavorò nella chiesa di San Piero, pur di musaico, alcune cose
10   nella capella maggiore e per la chiesa, ma particolarmente nella fac-
    ciata dinanzi un Dio Padre grande con molte figure; et aiutando a
    finire alcune storie che sono nella facciata di S. Maria Maggiore
    di musaico, migliorò alquanto la maniera e si partì pur un poco da
    quella greca che non aveva in sé punto di buono. Poi, ritornato in
15   Toscana, lavorò nel Duomo Vecchio fuor della città d'Arezzo per i
    Tarlati signori di Pietramala alcune cose di musaico in una volta,
    la quale era tutta di spugne e copriva la parte di mezzo di quel tem-
    pio; il quale essendo troppo aggravato dalla volta antica di pietre,
    rovinò al tempo del vescovo Gentile Urbinate, che la fece poi rifar
20   tutta di mattoni. Partito d'Arezzo, se n'andò Gaddo a Pisa, dove nel
    Duomo sopra la capella dell'Incoronata fece nella nicchia una Nostra
    Donna che va in cielo, e di sopra un Gesù Cristo che l'aspetta e li ha
    per suo seggio una ricca sedia apparecchiata; la quale opera, secondo
    que' tempi, fu sì bene e con tanta diligenza lavorata ch'ella si è insino
25   a oggi conservata benissimo. Dopo ciò ritornò Gaddo a Firenze con
    animo di riposarsi; per che datosi a fare piccole tavolette di
    musaico, ne condusse alcune di guscia d'uova con diligenza e pa-
    cienza incredibile, come si può fra l'altre vedere in alcune che ancor
    oggi sono nel tempio di S. Giovanni di Firenze. Si legge anco che ne
30   fece due per il re Ruberto, ma non se ne sa altro.
    E questo basti aver detto di Gaddo Gaddi, quanto alle cose di
    musaico. Di pittura poi fece molte tavole, e fra l'altre quella che è in
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Edizione Torrentiniana
    di musaico la incoronazione di Nostra Donna; la quale da tutti i maestri,
    e forestieri e nostrali, fu giudicata la più bella opera che si fusse veduta
35   ancora per tutta la Italia di quel mestiero, conoscendosi in essa più di-
    segno, più giudizio e più diligenzia che in tutto il resto delle altre.
    E così mescolando Gaddo quando il musaico e quando la pittura,
    nell'una e nell'altra fece molte opere nella città e fuori assai ragionevoli;
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