Volume 2

Edizione Giuntina
    Vasari, l'anno 1535 furono posti per sostenimento d'un organo che
    vi è sopra di straordinaria bontà e bellezza. Fece similmente Gio-
    vanni Pisano il disegno della chiesa di S. Maria de' Servi, che oggi
    è rovinata insieme con molti palazzi delle più nobili famiglie della
5   città, per le cagioni dette di sopra.
    Non tacerò che, essendosi servito Giovanni nel fare il detto altare
    di marmo d'alcuni Tedeschi che più per imparare che per guadagnare
    s'acconciarono con essolui, eglino divennero tali sotto la disciplina
    sua, che andati dopo quell'opera a Roma servirono Bonifazio Ottavo
10   in molte opere di scultura per San Piero, et in architettura quando fe-
    ce Civita Castellana. Furono oltre ciò mandati dal medesimo a Santa
    Maria d'Orvieto, dove per quella facciata fecero molte figure di mar-
    mo che secondo que' tempi furono ragionevoli. Ma fra gli altri che
    aiutarono Giovanni nelle cose del Vescovado d'Arezzo, Agostino et
15   Agnolo, scultori et architetti sanesi, avanzarono col tempo di gran
    lunga tutti gl'altri, come al suo luogo si dirà.
    Ma tornando a Giovanni, partito che egli fu d'Orvieto, venne a
    Firenze per vedere la fabrica che Arnolfo faceva di S. Maria
    del Fiore e per vedere similmente Giotto, del quale aveva sentito fuo-
20   ri gran cose ragionare; ma non fu sì tosto arivato a Firenze, che
    dagl'Operai della detta fabrica di S. Maria del Fiore gli fu data a fare
    la Madonna che in mezzo a due Angioli piccoli è sopra la porta di
    detta chiesa che va in canonica: la quale opera fu allora molto lodata.
    Dopo fece il battesimo piccolo di S. Giovanni, dove sono alcune
25   storie di mezzo rilievo della vita di quel Santo. Andato poi a Bologna,
    ordinò la cappella maggiore della chiesa di San Domenico, nella
    quale gli fu fatto fare di marmo l'altare da Teodorigo Borgognoni
    luc[c]hese, vescovo e frate di quell'Ordine; nel qual luogo mede-
    simo fece poi, l'anno 1298, la tavola di marmo dove sono la Nostra
30   Donna et altre otto figure assai ragionevoli.
    E l'anno 1300, essendo Nicola da Prato cardinale legato del Papa
    a Firenze per accomodare le discordie de' Fiorentini, gli fece fare un
    monasterio di donne in Prato, che dal suo nome si chiama San Ni-
    cola, e restaurare nella medesima terra il convento di S. Domenico
35   e così anco quel di Pistoia, nell'uno e nell'altro de' quali si vede ancora
    l'arme di detto cardinale. E perché i Pistolesi avevano in venerazione
    il nome di Nicola padre di Giovanni, per quello che colla sua virtù
    aveva in quella città adoprato, fecion fare a esso Giovanni un per-
    gamo di marmo per la chiesa di Santo Andrea simile a quello che egli
40   aveva fatto nel Duomo di Siena; e ciò per concorrenza d'uno che poco
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