Volume 2

Edizione Giuntina
    essendo state scoperte l'anno 1561 per rassettare il detto pa-
    lazzo al tempo del duca Cosimo, sono state trovate bonissime. Aven-
    do dunque Arnolfo ripiena la detta torre di buona materia, ad altri
    maestri fu poi facile farvi sopra il campanile altissimo che oggi vi si
5   vede, non avendo egli in termine di due anni finito se non il palazzo,
    il quale poi, di tempo in tempo, ha ricevuto que' miglioramenti che lo
    fanno esser oggi di quella grandezza e maestà che si vede.
    Dopo le quali tutte cose e altre molte che fece Arnolfo, non meno
    commode e utili che belle, essendo d'anni settanta, morì nel 1300, nel
10   tempo apunto che Giovanni Villani cominciò a scrivere l'istorie uni-
    versali de' tempi suoi. E perché lasciò non pure fondata S. Maria del
    Fiore, ma voltate, con sua molta gloria, le tre principali tribune di
    quella, che sono sotto la cupola, meritò che di sé fusse fatto memoria
    in sul canto della chiesa dirimpetto al campanile, con questi versi
15   intagliati in marmo con lettere tonde:
    ANNIS MILLENIS CENTUM BIS OCTO NOGENIS
    VENIT LEGATUS ROMA BONITATE DOTATUS
    QUI LAPIDEM FIXIT FUNDO SIMUL ET BENEDIXIT.
    PRAESULE FRANCISCO GESTANTE PONTIFICATUM
20   ISTUD AB ARNOLPHO TEMPLUM FUIT AEDIFICATUM.
    HOC OPUS INSIGNE DECORANS FLORENTIA DIGNE
    REGINAE COELI CONSTRUXIT MENTE FIDELI,
    QUAM TU VIRGO PIA SEMPER DEFENDE MARIA.
    Di questo Arnolfo avemo scritta con quella brevità che si è potuta
25   maggiore la Vita, perché, se bene l'opere sue non s'appressano a gran
    pezzo alla perfezzione delle cose d'oggi, egli merita nondimeno es-
    sere con amorevole memoria celebrato, avendo egli fra tante tenebre
    mostrato a quelli che sono stati dopo sé la via di caminare alla per-
    fezzione.
30   Il ritratto d'Arnolfo si vede di mano di Giotto in S. Croce, a lato
    alla capella maggiore, dove i frati piangono la morte di S. Francesco,
    nel principio della storia in uno d'i due uomini che parlano insieme.
    Et il ritratto della chiesa di S. Maria del Fiore, cioè del difuori con
    la cupola, si vede di mano di Simon Sanese nel capitolo di S. Maria
35   Novella, ricavato dal proprio di legname che fece Arnolfo. Nel che si
    considera che egli aveva pensato di voltare imediate la tribuna in su
    le spalle al finimento della prima cornice, là dove Filippo di ser
    Brunelesco, per levarle carico e farla più svelta, vi aggiunse, prima
    che cominciasse a voltarla, tutta quella altezza dove oggi sono gl'occhi;
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