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e le statue ancora di bronzo del suocero e della suocera e della antisuo- |
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cera sua, come racconta Diodoro, chiamandole co' nomi de' Greci- che |
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ancora non erano - Giove, Giunone et Ope. Da le quali statue appresero |
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per avventura i Caldei a fare le imagini de' loro Dii, poi che 150 anni |
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dopo Rachel, nel fuggire di Mesopotamia insieme con Iacob suo marito, |
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furò gli idoli di Laban suo padre, come apertamente racconta il Genesi. |
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Né furono però soli i Caldei a fare sculture e pitture, ma le fecero an- |
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cora gli Egizzii, esercitandosi in queste arti con tanto studio quanto |
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mostra il sepolcro maraviglioso dello antichissimo re Simandio, lar- |
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gamente descritto da Diodoro, e quanto arguisce il severo comanda- |
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mento fatto da Mosè nello uscire de lo Egitto, cioè che sotto pena della |
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morte non si facessero a Dio imagini alcune. Costui nello scendere di |
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sul monte, avendo trovato fabricato il vitello dello oro et adorato solen- |
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nemente dalle sue genti, turbatosi gravemente di vedere concessi i divini |
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onori alla imagine d'una bestia, non solamente lo ruppe e redusse |
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in polvere, ma per punizione di cotanto errore fece uccidere da' Leviti |
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molte migliaia degli scelerati figliuoli di Israel che avevano commessa |
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quella idolatria. Ma perché non il lavorare le statue ma lo adorarle |
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era peccato sceleratissimo, e' si legge nello Esodo che l'arte del disegno |