Volume 2

Edizione Giuntina
    questa figura e vengo ». Onde a gran ragione si dice che Lorenzo ebbe
    tanta velocità nelle mani, tanta pratica ne' colori e fu tanto risoluto
    che più non fu niun altro giamai.
    È di mano di costui il tabernacolo in fresco ch'è in sul canto delle
5   Monache di Foligno e la Madonna et alcuni Santi che sono sopra la
    porta della chiesa di quel monasterio, fra i quali è un S. Francesco
    che sposa la Povertà. Dipinse anco nella chiesa di Camaldoli di Fi-
    renze, per la Compagnia de' Martiri, alcune storie del martirio d'al-
    cuni Santi, e nella chiesa due capelle che mettono in mezzo la capella
10   maggiore. E perché queste pitture piacquero assai a tutta la città uni-
    versalmente, gli fu, dopo che l'ebbe finite, data a dipignere nel
    Carmine dalla famiglia de' Salvestrini - la quale è oggi quasi spenta,
    non essendone, ch'io sappia, altri che un frate degli Angeli di Fi-
    renze chiamato fra' Nemesio, buono e costumato religioso - una fac-
15   ciata della chiesa del Carmine, dove egli fece i martiri quando, es-
    sendo condennati alla morte, sono spogliati nudi e fatti caminare
    scalzi sopr'a' triboli seminati dai ministri de' tiranni mentre andavano
    a esser posti in croce, sì come più in alto si veggiono esser posti in
    varie e stravaganti attitudini. In questa opera, la quale fu la maggiore
20   che fusse stata fatta insino allora, si vede fatto, secondo il sapere di
    que' tempi, ogni cosa con molta pratica e disegno, essendo tutta piena
    di questi affetti che fa diversamente far la natura a coloro che con
    violenza sono fatti morire; onde io non mi maraviglio se molti va-
    lenti uomini si sono saputi servir d'alcune cose che in questa pittura
25   si veggiono. Fece dopo queste nella medesima chiesa molte altre
    figure, e particolarmente nel tramezzo due capelle; e ne' medesimi
    tempi il tabernacolo del Canto alla Cuculia, e quello che è nella via
    de' Martelli nella faccia delle case; e sopra la porta del Martello di
    Santo Spirito, in fresco, un S. Agostino che porge a' suoi frati la Re-
30   gola. In S. Trinita dipinse a fresco la vita di S. Giovanni Gualberto
    nella cappella di Neri Compagni, e nella cappella maggiore di S. Lucia
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Edizione Torrentiniana
    appunto allora, rispose a quel frate che lo chiamava: «Fate le
    scodelle, ch'io fo questa figura e vengo ». E però dicono che in Lorenzo si
    vide tanta velocità e risoluzione di quella maniera quanta non fu in
35   alcuno altro giamai.
    Fu di man sua il tabernacolo a fresco in sul canto delle Monache di
    Fuligno, e sopra alla porta della chiesa loro una Nostra Donna con
    alcuni Santi, fra i quali si vede San Francesco il quale sposa la Povertà.
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