Volume 2

Edizione Giuntina
    dodici e mezzo, che è cosa rara perché insino allora, eccetto il S. Cristo-
    fano di Buffalmac[c]o, non era stata veduta la maggior figura né per
    cosa grande - se bene non è di buona maniera - la più ragionevole e
    più proporzionata immagine di quella in tutte le sue parti: senzaché
5   l'una e l'altra di queste pitture furono lavorate con tanta pratica,
    che ancora che siano state all'aria molti anni e percosse dalle piogge
    e dalla tempesta per esser vòlte a tramontana, non hanno mai per-
    duta la vivezza de' colori né sono rimase in alcuna parte offese. Fece
    ancora dentro la porta che è in mezzo di queste figure - chiamata la
10   porta del Martello - il medesimo Lorenzo, a richiesta del detto Ric-
    ciardo e del guardiano del convento, un Crucifisso con molte figure;
    e nelle facciate intorno la confermazione della Regola di S. Francesco
    fatta da papa Onorio, et appresso il martirio d'alcuni frati di quel-
    l'Ordine che andarono a predicare la fede fra i Saracini. Negl'archi
15   e nelle volte fece alcuni re di Francia frati e divoti di S. Francesco,
    e gli ritrasse di naturale, e così molti uomini dotti di quell'Ordine e
    segnalati per dignità, cioè vescovi, cardinali e papi, in fra i quali sono
    ritratti di naturale in due tondi delle volte papa Nicola Quarto et
    Alessandro Quinto. Alle quali tutte figure, ancorché facesse Lorenzo
20   gl'abiti bigi, gli variò nondimeno, per la buona pratica che egli aveva
    nel lavorare, di maniera che tutti sono fra loro differenti: alcuni pen-
    dono in rossigno, altri in az[z]urriccio, altri sono scuri et altri più
    chiari, et insomma sono tutti varii e degni di considerazione; e quello
    che è più, si dice ch'e' fece questa opera con tanta facilità e prestezza,
25   che facendolo una volta chiamare il guardiano che gli faceva
    le spese a desinare, quando apunto aveva fatto l'intonaco per una
    figura e cominciatala, egli rispose: «Fate le scodelle, che io faccio
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Edizione Torrentiniana
    mez[z]o, nel quale mostrò grandissimo animo, non si essendo fin allora
    fatto le figure di maggior grandezza che di cinque braccia, eccetto però
30   il San Cristofano di Buffalmacco. Dentro il convento lavorò, all'entrata
    della porta del Martello, più di XL frati tutti vestiti di bigio, nei quali
    volse mostrare Lorenzo la pratica e la scienza la quale aveva in lavorare
    in fresco, et a tutti variò il colore del bigio, che chi pendeva più in ros-
    signo e tanè e chi in az[z]urrino e gialliccio, per ciascuno differente
35   talmente ch'è cosa singulare. Dipinse ancora altre istorie per le mura e
    per le volte, con tanta facilità e prestezza che si racconta di lui per vero,
    che avendo il guardiano del luogo che gli dava le spese fattolo
    chiamare a mensa, egli, che aveva fatto lo intonaco per una figura e cominciatala
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