Volume 2

Edizione Giuntina
    piedi di quelle figure sono della maniera antica. Et insomma si veg-
    giono molte altre opere di mano di Bartolo per que' paesi.
    Ma per tornare a Taddeo, essendogli data a fare nella sua patria,
    come si è detto, la capella del Palazzo della Signoria come al miglior
5   maestro di que' tempi, ella fu da lui con tanta diligenza lavorata e
    rispetto al luogo tanto onorata e per sì fatta maniera dalla Signoria
    guiderdonata, che Taddeo n'acrebbe di molto la gloria e la fama
    sua; onde non solamente fece poi con suo molto onore et utile gran-
    dissimo molte tavole nella sua patria, ma fu chiamato con gran favore
10   e dimandato alla Signoria di Siena da Francesco da Carrara signor di
    Padoa, perché andasse, come fece, a fare alcune cose in quella no-
    bilissima città, dove nell'Arena particolarmente e nel Santo lavorò
    alcune tavole et altre cose con molta diligenza e con suo molto onore
    e sodisfazione di quel signore e di tutta la città. Tornato poi in To-
15   scana, lavorò in S. Gimignano una tavola a tempera che tiene della
    maniera d'Ugolino Sanese, la qual tavola è oggi dietro all'altar mag-
    giore della Pieve e guarda il coro de' preti. Dopo, andato a Siena, non
    vi dimorò molto che da uno de' Lanfranchi Operaio del Duomo fu
    chiamato a Pisa, dove trasferitosi fece nella capella della Nunziata,
20   a fresco, quando la Madonna saglie i gradi del tempio, dove in capo
    il sacerdote l'aspetta in pontificale, molto pulitamente: nel volto del
    quale sacerdote ritrasse il detto Operaio et appresso a quello se stesso.
    Finito questo lavoro, il medesimo Operaio gli fece dipignere in Cam-
    posanto, sopra la capella, una Nostra Donna incoronata da Gesù
25   Cristo, con molti Angeli in attitudine bellissime e molto ben coloriti.
    Fece similmente Taddeo, per la capella della sagrestia di S. Fran-
    cesco di Pisa, in una tavola dipinta a tempera una Nostra Donna et
    alcuni Santi, mettendovi il nome suo e l'anno ch'ella fu dipinta, che
    fu l'anno 1394. Et intorno a questi medesimi tempi lavorò in Volterra
30   certe tavole a tempera, et in Monte Uliveto una tavola e nel muro
    un Inferno a fresco, nel quale seguì l'invenzione di Dante quanto
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Edizione Torrentiniana
    Era tenuto Taddeo nella patria sua eccellentissimo maestro, e meri-
    tamente fu elletto ne' tempi suoi dalla Signoria di quella città a dipi-
    gnere detta cappella. Il che gli diede animo, essendo il luogo molto ono-
    rato et il premio conveniente, a dar fama alle sue pitture et ornare con
35   sì bella occasione la sua patria e la propria gloria, presago, come fu il
    vero, che questa dovesse esser la vera strada da fare utile et onore non
    piccolo et a se stesso et a' descendenti.
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