Volume 2

Edizione Giuntina
    verenza, come si può vedere, oltre alla detta, nella Nostra Donna che
    è in sul Canto degl'Albergotti et in quella ch'è in una facciata della
    Pieve dalla parte di fuori in Seteria, e similmente in quella che è in
    sul Canto del Canale della medesima sorte. È di mano di Spinello
    ancora, in una facciata dello Spedale dello Spirito Santo, una storia
5   quando gli Apostoli lo ricevono che è molto bella, e così le due storie
    da basso, dove S. Cosimo e S. Damiano tagliano a un moro morto
    una gamba sana per appiccarla a un infermo a chi eglino ne avevano
    tagliato una fracida; e parimente il Noli me tangere bellissimo, che è
    nel mez[z]o di quelle due opere. Nella Compagnia de' Puraccioli,
10   sopra la piazza di S. Agostino, fece in una capella una Nunziata molto
    ben colorita e nel chiostro di quel convento lavorò a fresco una
    Nostra Donna et un S. Iacopo e S. Antonio, e ginocchioni vi ritrasse
    un soldato armato, con queste parole: HOC OPUS FECIT FIERI CLEMENS
    PUCCI DE MONTE CATINO CUIUS CORPUS IACET HIC, etc. ANNO DOMINI
15   1367 DIE XV MENSIS MAII. Similmente la capella che è in quella chiesa
    di S. Antonio con altri Santi, si conosce alla maniera che sono di mano
    di Spinello; il quale poco poi nello Spedale di S. Marco, che oggi
    è monasterio delle Monache di S. Croce - per esser il loro monasterio,
    che era di fuori, stato gettato per terra -, dipinse tutto un portico
20   con molte figure e vi ritrasse per un S. Gregorio papa, che è a canto
    a una Misericordia, papa Gregorio Nono di naturale.
    La capella di San Iacopo e Filippo, che è in San Domenico della
    medesima città entrando in chiesa, fu da Spinello lavorata in fresco
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Edizione Torrentiniana
25   Canto delle Beccherie in quella città in una altra Nostra Donna fatta da
    lui in fresco, e similmente in quella di Seteria. E sul Canto del Canale
    fece la facciata dello Spedale dello Spirito Santo, con una istoria che
    gli Apostoli lo ricevono, e da basso storie di San Cosimo e Damiano che
    tagliano al moro morto una gamba sana per appiccarla ad uno infermo
30   a chi ne avevano tagliato una fracida. Nel mez[z]o fece un Noli me
    tangere, pittura certo bellissima e lodata. Al Canto alla Croce dipinse la
    facciata di San Lorentino e Pergentino, et allo Spedale di San Marco,
    nel portico, lavorò molte figure. Fece nella Compagnia de' Puraccioli
    una cappella, dentrovi una Annunziata, e nel chiostro di Santo Agostino
35   similmente lavorò a fresco una Nostra Donna e molte altre figure in com-
    pagnia di quella; et in chiesa la cappella di San Lorenzo e quella di
    Santo Antonio. E in San Domenico nella medesima città, entrando in
    chiesa a man sinestra, si vede la cappella di San Iacopo e Filippo lavorata
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