Volume 2

Edizione Giuntina
    stata nei medesimi termini et andata continuando in quella goffa
    maniera della quale ancora molte cose si veggiono; di che non farò
    al presente alcuna memoria, perché se ne dirà di sotto, secondo l'oc-
    casioni che mi si porgeranno.
5   Le sculture e le pitture similmente buone, state sotterrate nelle
    rovine d'Italia, si stettono insino al medesimo tempo rinchiuse o non
    conosciute dagli uomini ingrossati nelle goffezze del moderno
    uso di quell'età, nella quale non si usavano altre sculture né pitture
    che quelle le quali un residuo di vecchi artefici di Grecia facevano o in
10   imagini di terra e di pietra o dipignendo figure mostruose e copren-
    do solo i primi lineamenti di colore. Questi artefici, com'e' migliori,
    essendo soli in queste professioni, furono condotti in Italia dove por-
    tarono insieme col musaico la scultura e la pittura in quel modo che la
    sapevano, e così le insegnarono agl'Italiani - goffe e rozzamente; i
15   quali Italiani poi se ne servirono, come si è detto e come si dirà, in-
    sino a un certo tempo. E gl'uomini di que' tempi, non essendo usati
    a veder altra bontà né maggior perfezzione nelle cose di quella che es-
    si vedevano, si maravigliavano, e quelle, ancora che baron[c]esche fos-
    sero, nondimeno per le migliori apprendevano. Pur gli spirti di coloro
20   che nascevano, aitati in qualche luogo dalla sottilità dell'aria, si pur-
    garono tanto che nel MCCL il cielo, a pietà mossosi dei belli ingegni
    che 'l terren toscano produceva ogni giorno, gli ridusse alla forma
    primiera. E se bene gli innanzi a loro avevano veduto residui d'archi
    o di colossi o di statue, o pili o colonne storiate, nell'età che furono
25   dopo i sacchi e le ruine e gl'incendî di Roma e' non seppono mai
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Edizione Torrentiniana
    di colore. E quegli, per esser soli in tale professione, l'arte della pittu-
    ra in Italia portarono insieme col musaico e con la scultura, e quel-
    la, come sapevano, agl'uomini italiani insegnarono rozzamente. On-
    de gl'uomini di que' tempi, non essendo usati a veder altra bontà né
30   maggior perfezzione nelle cose, di quelle ch'essi vedevano solamente si
    maravigliavano, e quelle, ancora che baroncesche fossero, nondimeno per
    le migliori apprendevano. Pur gli spirti di coloro che nascevano, aitati
    in qualche luogo dalla sottilità dell'aria, si purgarono tanto che nel
    MCCL il cielo, a pietà mossosi dei belli ingegni che 'l terren
35   toscano produceva ogni giorno, gli ridusse a la forma primiera. E se
    bene gli inanzi a loro avevano veduto residui di archi o di colossi o
    di statue, o pili o colonne storiate, nell'età che furono dopo i sacchi e
    le ruine e gli incendî di Roma e' non seppono mai valersene o cavarne
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