Volume 2

Edizione Giuntina
    valersene o cavarne profitto alcuno sino al tempo detto di sopra;
    gl'ingegni che vennero poi, conoscendo assai bene il buono dal catti-
    vo e abbandonando le maniere vecchie, ritornarono ad imitare le
    antiche con tutta l'industria et ingegno loro.
5   Ma perché più agevolmente s'intenda quello che io chiami vecchio
    et antico, antiche furono le cose, innanzi a Costantino, di Corinto,
    d'Atene e di Roma e d'altre famosissime città, fatte fino a sotto Ne-
    rone, ai Vespasiani, Traiano, Adriano et Antonino, perciò che l'altre
    si chiamano vec[c]hie che da S. Salvestro in qua furono poste in
10   opera da un certo residuo de Greci, i quali più tosto tignere che di-
    pignere sapevano. Perché essendo in quelle guerre morti gl'eccel-
    lenti primi artefici, come si è detto al rimanente di que' Greci - vec-
    chi e non antichi - altro non era rimaso che le prime linee in un campo
    di colore: come di ciò fanno fede oggidì infiniti musaici che per tutta
15   Italia lavorati da essi Greci si veggono per ogni vecchia chiesa di
    qualsivoglia città d'Italia, e massimamente nel Duomo di Pisa, in
    San Marco di Vinegia et ancora in altri luoghi; e così molte pitture,
    continovando, fecero di quella maniera, con occhi spiritati e mani
    aperte, in punta di piedi, come si vede ancora in S. Miniato fuor di
20   Fiorenza fra la porta che va in sagrestia e quella che va in convento,
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Edizione Torrentiniana
    profitto alcuno sino al tempo detto di sopra; nel quale, venuti su come
    io diceva ingegni più begli, conoscendo assai bene il buono dal cattivo,
    abbandonando le maniere vecchie, ritornarono ad imitare le antiche con
    tutta la industria et ingegno loro.
25   Ma perché più agevolmente si intenda quello che io chiami vecchio et
    antico, antiche furono le cose, inanzi Costantino, di Corinto, d'Atene e
    di Roma e d'altre famosissime città, fatte fino a sotto Nerone, ai
    Vespasiani, Traiano, Adriano et Antonino, perciò che l'altre si chiamano
    vecchie che da San Salvestro in qua furono poste in opera da un certo
30   residuo de Greci, i quali più tosto tignere che dipignere sapevano.
    Perché essendo in quelle guerre morti gli eccellenti primi artefici, al
    rimanente di que' Greci - vecchi e non antichi- altro non era rimaso che
    le prime linee in un campo di colore: come di ciò fanno fede oggidì
    infiniti musaici che per tutta Italia lavorati da essi Greci si veggono,
35   come nel Duomo di Pisa, in San Marco di Vinegia et ancora in altri
    luoghi; e così molte pitture, continovando, fecero di quella maniera,
    con occhi spiritati e mani aperte, in punta di piedi, come si vede ancora
    in San Miniato fuor di Fiorenza fra la porta che va in sagrestia e
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