Volume 2

Edizione Giuntina
    maniera che paia ch'elle favellino, perché altrimenti non sono pregia-
    te. Dimostrò questo medesimo Antonio, nel frontespizio di sopra, in
    una storietta piccola della manna, con tanta diligenza lavorata e con sì
    buona grazia finita ch'e' si può veramente chiamare eccellente. Dopo
5   fece in Santo Stefano al Ponte Vecchio nella predella dell'altar mag-
    giore alcune storie di Santo Stefano, con tanto amore che non si può
    vedere né le più graziose né le più belle figure, quand'anche fussero
    di minio. A Santo Antonio ancora al Ponte alla Carraia dipinse l'arco
    sopra la porta, che a' nostri dì fu fatto insieme con tutta la chiesa get-
10   tare in terra da monsignor Ricasoli vescovo di Pistoia, perché toglieva
    la veduta alle sue case: benché, quando egli non avesse ciò fatto, a
    ogni modo saremmo oggi privi di quell'opera, avendo il prossimo
    diluvio del 1557, come altra volta si è detto, da quella banda
    portato via due archi e la coscia del ponte sopra la quale era posta la
15   detta piccola chiesa di Sant'Antonio.
    Essendo dopo quest'opere Antonio condotto a Pisa dallo Operaio
    di Camposanto, seguitò di fare in esso le storie del Beato Ranieri,
    uomo santo di quella città, già cominciate da Simone sanese pur col-
    l'ordine di lui. Nella prima parte della quale opera fatta da Antonio
20   si vede in compagnia del detto Ranieri, quando imbarca per tornare
    a Pisa, buon numero di figure lavorate con diligenza, fra le quali è il
    ritratto del conte Gaddo, morto dieci anni innanzi, e di Neri suo zio,
    stato signor di Pisa. Fra le dette figure è ancor molto notabile quella
    d'uno spiritato, perché avendo viso di pazzo, i gesti della persona
25   stravolti, gl'occhi stralucenti e la bocca che digrignando mostra i den-
    ti, somiglia tanto uno spiritato da dovero, che non si può immaginare
    né più viva pittura né più somigliante al naturale. Nell'altra parte, che
    è allato alla sopradetta, tre figure, che si maravigliano vedendo che il
    Beato Ranieri mostra il diavolo in forma di gatto sopr'una botte a un
30   oste grasso che ha aria di buon compagno e che tutto timido si rac-
    comanda al Santo, si possono dire veramente bellissime, essendo
    molto ben condotte nell'attitudini, nella maniera de' panni, nella
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Edizione Torrentiniana
    non sono pregiate. Dimostrò questo medesimo Antonio, nel fron-
    tispizio di sopra, in una storietta piccola della manna, con tanta dili-
35   genza lavorata e con sì buona grazia finita che vanto dar si gli può di
    veramente eccellente. A Santo Antonio al Ponte alla Carraia dipinse
    l'arco sopra la porta; et a Pisa dall'Opera del Duomo fu condotto dove in
    Camposanto fece gran parte delle storie di San Rinieri, et in quelle
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