Volume 2

Edizione Giuntina
    questo uno in versi latini, non punto dissimili dall'altre cose di que'
    tempi:
    QUOD VIX MILLE BOUM POSSENT IUGA IUNCTA MOVERE
    ET QUOD VIX POTUIT PER MARE FERRE RATIS
5   BUSCHETTI NISU QUOD ERAT MIRABILE VISU
    DENA PUELLARUM TURBA LEVAVIT ONUS.
    E perché si è di sopra fatto menzione della chiesa di S. Apostolo di
    Firenze, non tacerò che in un marmo di essa, dall'uno de' lati del-
    l'altare maggiore, si leggono queste parole:
10   VIII° DIE VI APRILIS IN RESUR[R]ECTIONE DÑI KAROLUS FRAN-
    CORUM REX A ROMA REVERTENS INGRESSUS FLORENTIAM CUM MA-
    GNO GAUDIO ET TRIPUDIO SUSCEPTUS CIVIUM COPIAM TORQUEIS
    AUREIS DECORAVIT. ECCLESIA SANCTORUM APOSTOLORUM IN AL-
    TARI INCLUSA EST LAMINA PLUMBEA IN QUA DESCRIPTA APPARET
15   PRAEFATA FUNDATIO ET CONSECRATIO FACTA PER ARCHIEP4M TUR-
    PINUM TESTIBUS ROLANDO ET ULIVERIO.
    L'edifizio sopradetto del Duomo di Pisa, svegliando per tutta Ita-
    lia et in Toscana massimamente l'animo di molti a belle imprese,
    fu cagione che nella città di Pistoia si diede principio l'anno mille e
20   trentadue alla chiesa di San Paulo, presente il Beato Atto vescovo di
    quella città, come si legge in un contratto fatto in quel tempo,
    et insomma a molti altri edifizii, de' quali troppo lungo sarebbe fare
    al presente menzione. Non tacerò già, continuando l'andar de' tempi,
    che l'anno poi mille e sessanta fu in Pisa edificato il tempio tondo di
25   San Giovanni dirimpetto al Duomo et in sulla medesima piazza. E
    quello che è cosa maravigliosa e quasi del tutto incredibile, si truova
    per ricordo in uno antico libro dell'Opera del Duomo detto che le co-
    lonne del detto San Giovanni, i pilastri e le volte furono rizzate e
    fatte in quindici giorni e non più. E nel medesimo libro, il quale può
30   chiunche n'avesse voglia vedere, si legge che per fare quel tempio fu
    posta una gravezza d'un danaio per fuoco, ma non vi si dice già se
    d'oro o di piccioli: et in quel tempo erano in Pisa, come nel medesi-
    mo libro si vede, trentaquattromila fuochi. Fu certo questa opera
    grandissima di molta spesa e difficile a condursi, e massimamente
35   la volta della tribuna fatta a guisa di pera e di sopra coperta di
    piombo. Il difuori è pieno di colonne, d'intagli e d'istorie, e nel fregio
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