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e in altre chiese di quella terra, piena di monasterii e conventi ono- |
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ratissimi, altri lavori assai. In Fiorenza poi dipinse l'arco sopra la |
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porta di San Romeo e lavorò a tempera in Orto S. Michele una di- |
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sputa di Dottori con Cristo nel tempio. E nel medesimo tempo, es- |
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sendo state rovinate molte case per allargare la piazza de' Signori, e |
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in particolare la chiesa di Santo Romolo, ella fu rifatta col disegno |
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d'Agnolo, del quale si veggiono in detta città per le chiese molte ta- |
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vole di sua mano, e similmente nel dominio si riconoscono molte |
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delle sue opere, le quali furono lavorate da lui con molto suo utile, |
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se bene lavorava più per fare come i suoi maggiori fatto aveano che |
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per voglia che ne avessi, avendo egli indiritto l'animo alla mercanzia |
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che gli era di migliore utile; come si vide quando i figliuoli, |
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non volendo più vivere da dipintori, si diedero del tutto alla merca- |
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tura, tenendo perciò casa aperta in Vinezia insieme col padre, che da |
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un certo tempo in là non lavorò se non per suo piacere e in un certo |
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modo per passar tempo. In questa guisa dunque, mediante i traffichi |
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e mediante l'arte sua avendo Agnolo acquistato grandissime facultà, |
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morì l'anno sessantatreesimo di sua vita oppresso da una febre ma- |
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ligna che in pochi giorni lo finì. |
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Furono suoi discepoli maestro Antonio da Ferrara che fece in |
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San Francesco a Urbino e a Città di Castello molte bell'opere, e |
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Stefano da Verona, il quale dipinse in fresco perfettissimamente, co- |
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me si vede in Verona sua patria in più luoghi et in Mantoa ancora in |