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Luiprando, il quale fu al tempo del re Pipino padre di Carlo Magno, |
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edificò in Pavia, che si chiama S. Piero in Cieldauro; né quello |
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similmente che Disiderio, il quale regnò dopo Astolfo, edificò di |
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S. Piero Civate nella diocesi milanese; né 'l monasterio di S. Vin- |
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cenzo in Milano né quello di S. Giulia in Brescia - perché tutti fu- |
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rono di grandissima spesa, ma di bruttissima e disordinata maniera. |
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In Fiorenza poi, migliorando alquanto l'architettura, la chiesa di |
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S. Apostolo, che fu edificata da Carlo Magno, fu, ancorché piccola, |
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di bellissima maniera; perché oltre che i fusi delle colonne, se bene |
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sono di pezzi, hanno molta grazia e sono condotti con bella misura, i |
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capitelli ancora e gli archi girati per le volticciuole delle due piccole |
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navate mostrano che in Toscana era rimaso overo risorto qualche |
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buono artefice. Insomma l'architettura di questa chiesa è tale che |
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Pippo di ser Brunellesco non si sdegnò di servirsene per modello |
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nel fare la chiesa di S. Spirito e quella di S. Lorenzo nella medesima |
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città. Il medesimo si può vedere nella chiesa di San Marco di Vine- |
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zia, la quale (per non dir nulla di S. Giorgio Maggiore stato edificato |
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da Giovanni Morosini l'anno [978]) fu cominciata sotto il doge Iu- |
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stiniano e Giovanni Particiaco appresso S. Teodosio quando d'Ales- |
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sandria fu mandato a Vinezia il corpo di quell'Evangelista, perciò che, |
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dopo molti incendii che il palazzo del Doge e la chiesa molto danni- |
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ficarono, ella fu sopra i medesimi fondamenti finalmente rifatta |
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alla maniera greca, et in quel modo che ella oggi si vede, con gran- |
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dissima spesa e col parere di molti architetti al tempo di Domenico |
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Selvo doge negl'anni di Cristo DCCCCLXXIII, il quale fece condurre |
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le colonne di que' luoghi donde le potette avere; e così si andò con- |
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tinuando insino all'anno MCXL, essendo doge messer Piero Polani, |
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e, come si è detto, col disegno di più maestri, tutti greci. Della |
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medesima maniera greca furono, e ne' medesimi tempi, le sette badie |
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che il conte Ugo marchese di Brandiburgo fece fare in Toscana, co- |
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me si può vedere nella Badia di Firenze, in quella di Settimo e nel- |
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l'altre. Le quali tutte fabriche, e le vestigia di quelle che non sono in |
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piedi, rendono testimonanza che l'architettura si teneva alquanto in |
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piedi, ma imbastardita fortemente e molto diversa dalla buona ma- |
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niera antica. Di ciò posson anco far fede molti palazzi vecchi, stati |
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fatti in Fiorenza dopo la rovina di Fiesole, d'opera toscana, ma con |
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ordine barbaro nelle misure di quelle porte e finestre lunghe lunghe |
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e ne' garbi d'i quarti acuti nel girare degl'archi, secondo l'uso de- |
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gl'architetti stranieri di que' tempi. L'anno poi MXIII si vide l'arte |
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aver ripreso alquanto di vigore nel riedificarsi la bellissima chiesa di |