Volume 2

Edizione Giuntina
    suole molto patire nel pianto quando altri non sa bene valersi dei
    buon' modi nell'arte. Ma non è gran fatto che Giottino conducesse
    questa tavola con tanti avertimenti, essendo stato nelle sue fatiche
    desideroso sempre più di fama e di gloria che d'altro premio o ingor-
5   digia del guadagno, che fa meno diligenti e buoni i maestri del tempo
    nostro. E come non proccacciò costui d'avere gran ric[c]hezze, così
    non andò anche molto dietro ai commodi della vita, anzi vivendo
    poveramente, cercò di sodisfar più altri che se stesso; per che, go-
    vernandosi male e durando fatica, si morì di tisico d'età d'anni XXXII,
10   e da' parenti ebbe sepoltura fuor di S. Maria Novella alla porta del
    Martello allato al sepolcro di Bontura.
    Furono discepoli di Giottino, il quale lasciò più fama che facul-
    tà, Giovanni Tossicani d'Arezzo, Michelino, Giovanni dal Ponte e
    Lippo, i quali furono assai ragionevoli maestri di quest'arte; ma più
15   di tutti Giovanni Tossicani, il quale fece dopo Tommaso, di
    quella stessa maniera di lui, molte opere per tutta Toscana, e parti-
    colarmente nella Pieve d'Arezzo la capella di S. Maria Madalena de'
    Tuccerelli, e nella Pieve del castel d'Empoli in un pilastro un S. Ia-
    copo; nel Duomo di Pisa ancora lavorò alcune tavole che poi sono
20   state levate per dar luogo alle moderne. L'ultima opera che costui
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Edizione Torrentiniana
    àltera una certa bellezza, che suol molto patire nel pianto da chi non sa
    valersi de l'arte.
    Costui non si curò altrimenti di trarre de le sue fatiche quel premio che
    molti de' nostri artefici stimano oggi sopra la fama, della quale vera-
25   mente fu assai più avaro Tommaso che delle ricchezze e dei comodi nella
    vita; e del suo vivere poveramente contentandosi, cercò con ogni sua di-
    ligenza sodisfare più altri che se stesso. Laonde venuto per la strac-
    curatezza del malgovernarsi e per la fatica dello studiare nel mal del
    tisico, d'età d'anni XXXII passò di questa vita, e da' parenti suoi
30   gli fu dato sepoltura fuor di Santa Maria Novella alla porta del Mar-
    tello allato al sepolcro di Bontura; e fugli fatto questo epitafio:
    HEU MORTEM INFANDAM MORTEM QUAE CUSPIDE ACUTA
    CORDA HOMINUM LACERAS DUM VENIS ANTE DIEM.
    Lasciò costui più fama che facultà dopo la morte sua, e rimasero suoi
35   discepoli Giovanni Tossicani, Michelino, Giovan dal Ponte e Lippo, i
    quali furono assai ragionevoli maistri di questa arte.
    Furono le sue pitture nel MCCCXLIX.
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