Volume 2

Edizione Giuntina
    La quale opera finita fu tenuta molto bella, se bene per trascurag-
    gine di chi n'ebbe poi cura non passarono molti anni che, essendo
    rotti i tetti, fu guasta dall'acque e perciò fatta nel modo ch'ell'è oggi,
    come si dirà al luogo suo, bastando per ora dire che Domenico Gril-
5   landai che la ridipinse si servì assai dell'invenzioni che v'erano del-
    l'Orgagna. Il quale fece anche in detta chiesa, pure a fresco, la capella
    degli Strozzi, che è vicina alla porta della sagrestia e delle campane,
    in compagnia di Bernardo suo fratello. Nella quale cappella, a cui si
    saglie per una scala di pietra, dipinse in una facciata la gloria del
10   Paradiso con tutti i Santi, e con varii abiti et acconciature di que'
    tempi; nell'altra faccia fece l'Inferno, con le bolge, cerchî et altre
    cose descritte da Dante, del quale fu Andrea studiosissimo. Fece nella
    chiesa de' Servi della medesima città, pur con Bernardo, a fresco la
    capella della famiglia de' Cresci et in San Pier Maggiore, in una
15   tavola assai grande, l'incoronazione di Nostra Donna, et in San Ro-
    meo presso alla porta del fianco una tavola. Similmente egli e Ber-
    nardo suo fratello insieme dipinsero a fresco la facciata di fuori di
    Santo Apollinare, con tanta diligenza che i colori in quel luogo sco-
    perto si sono vivi e belli maravigliosamente conservati insin a oggi.
20   Mossi dalla fama di quest'opre dell'Orgagna che furono molto
    lodate, coloro che in quel tempo governavano Pisa lo fecero con-
    durre a lavorare nel Camposanto di quella città un pezzo d'una fac-
    ciata, secondo che prima Giotto e Buffalmacco fatto avevano. Onde
    messovi mano, in quella dipinse Andrea un Giudizio Universale con
25   alcune fantasie a suo capriccio nella facciata di verso il Duomo, allato
    alla Passione di Cristo fatta da Buffalmacco; dove nel canto facendo
    la prima storia, figurò in essa tutti i gradi de' signori temporali in-
    volti nei piaceri di questo mondo, ponendogli a sedere sopra un prato
    fiorito e sotto l'ombra di molti melaranci, che facendo amenissimo
30   bosco hanno sopra i rami alcuni Amori, che, volando a torno e sopra
    molte giovani donne ritratte tutte, secondo che si vede, dal naturale
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Edizione Torrentiniana
    da Domenico Ghirlandai, il quale ne trasse molte invenzioni di cose che
    in detto operar si servì. Fece ancora in detta chiesa la capella degli Stroz-
    zi con Bernardo suo fratello, vicina alla porta della sagrestia, che
35   sale una scala di pietra, nella quale lavorò una tavola a tempera dove po-
    se il nome suo, e nelle facce di essa figurò l'Inferno et i cerchî e le bolge di
    Dante, dilettandosi con ogni studio cercare di intenderlo. In Santo Romeo
    fece una tavola, et a Santo Apollinare con Bernardo predetto finì a fresco
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