Volume 2

Edizione Giuntina
    considera il bisogno e la voglia che egli ha di vincere; il terzo che tira
    i dadi, fatto piano della veste in terra, col braccio tremolante par che
    acenni ghignando voler piantargli. Similmente per le facce della
    chiesa si veggono alcune storie di S. Giovanni Evangelista, e per la
5   città altre cose fatte da Taddeo, che si riconoscono per di sua mano
    da chi ha giudizio nell'arte. Veggonsi ancora oggi nel Vescovado, die-
    tro all'altare maggior[e], alcune storie di S. Giovanni Battista, le
    quali con tanto maravigliosa maniera e disegno sono lavorate che lo
    fanno tener mirabile. In S. Agostino, alla capella di S. Sebastiano
10   allato alla sagrestia, fece le storie di quel martire et una disputa di
    Cristo con i Dottori, tanto ben lavorata e finita che è miracolo a ve-
    dere la bellezza ne' cangianti di varie sorti e la grazia ne' colori di
    queste opere finite per eccellenza.
    In Casentino nella chiesa del Sasso della Vernia dipinse la capella
15   dove S. Francesco ricevette le stimmate, aiutato nelle cose minime
    da Iacopo di Casentino che mediante questa gita divenne suo di-
    scepolo. Finita cotale opera, insieme con Giovanni Milanese se ne
    tornò a Fiorenza, dove nella città e fuori fecero tavole e pitture assais-
    sime e d'importanza; e in processo di tempo guadagnò tanto, facendo
- pagina 210 -

Edizione Torrentiniana
20   voglia che egli ha di vincere; il terzo che tira i dadi, fatto piano de la
    veste in terra, col braccio tremolante pare che accenni ghignando volere
    piantargli. Similmente per le facce della chiesa si veggono storie di
    Santo Giovanni Evangelista, et altre cose per la città fatte da Taddeo,
    che si riconoscono per di sua mano da chi ha giudizio nell'arte. Veggonsi
25   ancora oggi nel Vescovado, dietro allo altare maggiore, alcune storie di
    Santo Giovanni Batista, le quali con tanto maravigliosa maniera e di-
    segno sono lavorate che lo fanno tenere mirabile. In Santo Agostino,
    alla cappella di Santo Sebastiano allato alla sagrestia, fece storie di
    esso martire et una disputa di Cristo con i Dottori, tanto ben lavorata e
30   finita che è miracolo a vedere la bellezza ne' cangianti varii e la
    grazia ne' colori di queste opere finite per eccellenza.
    In Casentino transferitosi, al Sasso della Vernia dipinse la cappella
    dove San Francesco ricevette le stìmite, et Iacopo di Casentino divenne
    suo discepolo in questa gita. Finita tale opera, insieme con Giovanni
35   Milanese se ne tornò a Fiorenza, dove nella città e di fuori fecero tavole e
    pitture assaissime e di grande importanza; et in processo di tempo lavorò
    e guadagnò tanto, che faccendo capitale delle facultà sopra ogni altro
    che in quell'arte si esercitasse ne' tempi suoi, diede principio alla ricchezza
- pagina 210 -
pagina precedentepagina successiva