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Donna col suo Figliuolo in collo molto ben colorita, e nel mezzo |
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della chiesa, quando s'entra a man manca, un San Lodovico vescovo, a |
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sedere, al quale S. Gherardo da Villamagna, stato frate di quell'Ordi- |
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ne, raccomanda un fra' Bartolomeo allora guardiano di detto con- |
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vento. Nelle figure della quale opera, perché furono ritratte dal natu- |
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rale, si vede vivezza e grazia infinita, in quella maniera semplice che fu |
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in alcune cose meglio che quella di Giotto, e massimamente nell'espri- |
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mere il raccomandarsi, l'allegrezza, il dolore et altri somiglianti af- |
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fetti che, bene espressi, fanno sempre onore grandissimo al pittore. |
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Tornato poi a Fiorenza, Taddeo seguitò per lo Comune l'opera |
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d'Orsanmichele, e rifondò i pilastri delle logge murandogli di pietre |
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conce e ben foggiate, là dove erano prima state fatte di mattoni, |
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senza alterar però il disegno che lasciò Arnolfo, con ordine che sopra |
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la loggia si facesse un palazzo con due volte per conserva delle provi- |
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sioni del grano che faceva il popolo e comune di Firenze. La quale |
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opera, perché si finisse, l'Arte di Porta Santa Maria, a cui era stato |
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dato cura della fabrica, ordinò che si pagasse la gabella della piazza e |
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mercato del grano et alcune altre gravezze di piccolissima importanza. |
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Ma, il che importò molto più, fu bene ordinato con ottimo consiglio |
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che ciascuna dell'Arti di Firenze facesse da per sé un pilastro et in |
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quello il Santo avvocato dell'Arte in una nicchia, e che ogni anno per |
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la festa di quello i Consoli di quell'Arte andassino a offerta e vi te- |
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nessino tutto quel dì lo stendardo con la loro insegna, ma che l'offerta |
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nondimeno fusse della Madonna per sovvenimento de' poveri biso- |
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gnosi. E perché l'anno 1333 per lo gran diluvio l'acque avevano di- |
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vorato le sponde del Ponte Rubaconte, messo in terra il castello |
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Altafronte, e del Ponte Vecchio non lasciato altro che le due pile del |
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mez[z]o, et il Ponte a Santa Trinita rovinato del tutto eccetto una |
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pila che rimase tutta fracassata, e mezzo il Ponte alla Carraia rom- |
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pendo la pescaia d'Ognisanti, deliberarono quei che allora la città |
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reggevano non voler che più quegli d'oltrarno avessero la tornata |
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alle case loro con tanto scomodo quanto quello era d'aver a passar |
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per barche. Per che chiamato Taddeo Gaddi, per essere |
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Giotto suo maestro andato a Milano, gli fecero fare il modello e di- |
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segno del Ponte Vecchio, dandogli cura che lo facesse condurre a |
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fine più gagliardo e più bello che possibile fusse. Ed egli, non perdo- |
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nando né a spesa né a fatica, lo fece con quella gagliardezza di spalle |
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e con quella magnificenza di volte tutte di pietre riquadrate con lo |
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scarpello, che sostiene oggi ventidue botteghe per banda, che sono |
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in tutto quarantaquattro, con grand'utile del Comune che ne cavava |