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fece otto storie di verde-terra molto pulitamente. Dicesi che mandò |
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ancora a Volterra una tavola a tempera che fu molto lodata in quella |
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città; e a Massa lavorando in compagnia d'altri una capella in fresco |
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et una tavola a tempera, fece conoscere a coloro quanto egli di giudizio |
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e d'ingegno nell'arte della pittura valesse; et in Orvieto dipinse in |
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fresco la cappella maggiore di S. Maria. |
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Dopo quest'opere capitando a Fiorenza, fece in San Procolo una |
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tavola et in una cappella le storie di S. Nicolò in figure piccole per |
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sodisfare a certi amici suoi desiderosi di veder il modo dell'operar |
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suo, et in sì breve tempo condusse, come pratico, questo lavoro ch'e' |
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gl'accrebbe nome e riputazione infinita. E questa opera, nella predella |
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della quale fece il suo ritratto, fu causa che l'anno 1335 fu condotto |
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a Cortona per ordine del vescovo degli Ubertini, allora signore di |
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quella città, dove lavorò nella chiesa di S. Margherita, poco inanzi |
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stata fabricata ai Frati di S. Francesco nella sommità del monte, alcu- |
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ne cose, e particolarmente la metà delle volte e le facciate, così bene |
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che, ancora che oggi siano quasi consumate dal tempo, si vede ad |
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ogni modo nelle figure affetti bellissimi e si conosce che egli ne fu |
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meritamente comendato. |
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Finita quest'opera se ne tornò Ambruogio a Siena, dove visse |
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onoratamente il rimanente della sua vita non solo per essere eccel- |
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lente maestro nella pittura, ma ancora perché, avendo dato opera |