Volume 2

Edizione Giuntina
    fece otto storie di verde-terra molto pulitamente. Dicesi che mandò
    ancora a Volterra una tavola a tempera che fu molto lodata in quella
    città; e a Massa lavorando in compagnia d'altri una capella in fresco
    et una tavola a tempera, fece conoscere a coloro quanto egli di giudizio
5   e d'ingegno nell'arte della pittura valesse; et in Orvieto dipinse in
    fresco la cappella maggiore di S. Maria.
    Dopo quest'opere capitando a Fiorenza, fece in San Procolo una
    tavola et in una cappella le storie di S. Nicolò in figure piccole per
    sodisfare a certi amici suoi desiderosi di veder il modo dell'operar
10   suo, et in sì breve tempo condusse, come pratico, questo lavoro ch'e'
    gl'accrebbe nome e riputazione infinita. E questa opera, nella predella
    della quale fece il suo ritratto, fu causa che l'anno 1335 fu condotto
    a Cortona per ordine del vescovo degli Ubertini, allora signore di
    quella città, dove lavorò nella chiesa di S. Margherita, poco inanzi
15   stata fabricata ai Frati di S. Francesco nella sommità del monte, alcu-
    ne cose, e particolarmente la metà delle volte e le facciate, così bene
    che, ancora che oggi siano quasi consumate dal tempo, si vede ad
    ogni modo nelle figure affetti bellissimi e si conosce che egli ne fu
    meritamente comendato.
20   Finita quest'opera se ne tornò Ambruogio a Siena, dove visse
    onoratamente il rimanente della sua vita non solo per essere eccel-
    lente maestro nella pittura, ma ancora perché, avendo dato opera
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Edizione Torrentiniana
    nel medesimo palazzo otto storie di verde-terra, lavorate eccellentemente
    da lui. Dicesi che mandò ancora a Volterra una tavola a tempera che
25   fu lodatissima cosa in quella città; et a Massa lavorando in compagnia
    d'altri una capella in fresco et una tavola a tempera, fece conoscere a co-
    loro quanto egli di giudicio e d'ingegno nell'arte della pittura valesse.
    Finita tale opera si partì, et a Fiorenza capitando per tornarsene a
    Siena, desideroso vedere le lodate opere degli artefici nuovi fiorentini,
30   fece in San Procolo nella detta città una tavola et una cappella - dentro-
    vi le storie di San Niccolò in figure piccole - a contemplazione degli ar-
    tefici pittori amici suoi, curiosi di vedere il modo dell'operar suo, et in
    breve tempo, come dèstro e pratico di tale arte, ad ultimo fine condusse
    tutto il lavoro che gli confermò il nome et accrebbe riputazione
35   infinita.
    Fu grandemente stimato Ambruogio nella sua patria non tanto per
    esser persona nella pittura valente, quanto per avere dato opera agli studî
    delle lettere umane nella sua giovanezza. Le quali gli furono tanto ornamento
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