Volume 2

Edizione Giuntina
    di sotto di San Francesco dipinse a fresco tutta la cappella del cardi-
    nale Egidio Alvaro spagnuolo, e perché si portò molto bene, ne fu
    da esso cardinale liberalmente riconosciuto.
    Finalmente, avendo Buonamico lavorato molte pitture per tutta la
5   Marca, nel tornarsene a Fiorenza si fermò in Perugia, e vi dipinse nel-
    la chiesa di S. Domenico in fresco la cappella de' Buontempi, facendo
    in essa istorie della vita di S. Caterina vergine e martire; e nella chiesa
    di San Domenico vecchio dipinse in una faccia, pur a fresco, quando
    essa Caterina, figliuola del re Costa, disputando convince e converte
10   certi filosofi alla fede di Cristo. E perché questa storia è più bella che
    alcune altre che facesse Buonamico giamai, si può dire con verità che
    egli avanzasse in questa opera se stesso. Da che mossi, i Perugini ordi-
    narono, secondo che scrive Franco Sacchetti, ch'e' dipignesse in piaz-
    za Santo Ercolano, vescovo e protettore di quella città; onde convenu-
15   ti del prezzo, fu fatto nel luogo dove si aveva a dipignere una turata di
    tavole e di stuoie, perché non fusse il maestro veduto dipignere; e ciò
    fatto, mise mano all'opera. Ma non passarono dieci giorni,
    dimandando chiunche passava quando sarebbe cotale pittura finita,
    pensando che sì fatte cose si gettassono in pretelle, che la cosa venne
20   a fastidio a Buonamico; per che venuto alla fine del lavoro, stracco da
    tanta importunità, deliberò seco medesimo vendicarsi dolcemente
    dell'impacienza di que' popoli, e gli venne fatto. Perché finita l'opera,
    inanzi che la scoprisse la fece veder loro e ne fu interamente so-
    disfatto; ma volendo i Perugini levare sùbito la turata, disse Buona-
25   mico che per due giorni ancora la lasciassono stare, perciò che vo-
    leva ritoccare a secco alcune cose. E così fu fatto. Buonamico dunque,
    salito in sul ponte, dove egli aveva fatto al Santo una gran diadema
    d'oro e, come in que' tempi si costumava, di rilievo con la calcina,
    gli fece una corona overo ghirlanda intorno intorno al capo tutta di
30   lasche. E ciò fatto una mattina, acordato l'oste, se ne venne a Firenze.
    Onde, passati due giorni, non vedendo i Perugini, sì come erano soliti,
    il dipintore andare attorno, domandarono l'oste che fusse di lui stato,
    et inteso che egli se n'era a Firenze tornato, andarono sùbito a sco-
    prire il lavoro, e trovato il loro Santo Ercolano coronato solenne-
35   mente di lasche, lo fecion intender tostamente a coloro che governa-
    vano; i quali, se bene mandarono cavallari in fretta a cercare di Buo-
    namico, tutto fu invano, essendosene egli con molta fretta a Firenze
    ritornato. Preso dunque partito di far levare a un loro dipintore la co-
    rona di lasche e rifare la diadema al Santo, dissono di Buonamico
40   e degl'altri Fiorentini tutti que' mali che si possono imaginare.
- pagina 175 -
pagina precedentepagina successiva