Volume 2

Edizione Giuntina
    con grandissime risa e piacere si ricondusse al lavoro, dando loro a
    cognoscere che differenza sia dagli uomini alle brocche e che non
    sempre ai vestimenti si deono l'opere degli uomini giudicare. Ora
    quivi in pochi giorni finì una storia, di che si contentarono molto,
5   parendo loro in tutte le parti da contentarsene, eccetto che le figure
    nelle carnagioni parevano loro anzi smorticce e pallide che
    no. Buonamico, sentendo ciò et avendo inteso che la badessa avea una
    vernaccia la miglior di Firenze la quale per lo sagrifizio della Messa
    serbava, disse loro che a volere a cotal difetto rimediare, non si po-
10   teva altro fare che stemperare i colori con vernaccia che fusse buona,
    perché toccando con essi così stemperati le gote e l'altre carni delle
    figure, elle diverrebbono rosse e molto vivamente colorite. Ciò udito
    le buone suore, che tutto si credettono, lo tennono sempre poi fornito
    di ottima vernaccia mentre durò il lavoro; et egli godendosela, fece
15   da indi in poi con i suoi colori ordinarii le figure più fresche e co-
    lorite.
    Finita questa opera, dipinse nella Badia di Settimo alcune storie di
    San Iacopo nella cappella che è nel chiostro a quel Santo dedicata;
    nella volta della quale fece i quattro Patriarchi et i quattro Evangeli-
20   sti, fra i quali è notabile l'atto che fa San Luca nel soffiare molto na-
    turalmente nella penna perché renda l'inchiostro. Nelle storie poi
    delle facciate, che son cinque, si vede nelle figure belle attitudini et
    ogni cosa condotta con invenzione e giudizio. E perché usava Buo-
    namico, per fare l'incarnato più facile, di campeggiare, come si vede
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Edizione Torrentiniana
25   al castaldo di Buonamico, il quale con grandissime risa si ricondusse al
    lavoro, dichiarando alle monache la differenza ch'era dagli uomini alle
    brocche. Ora quivi in pochi giorni lavorando finì una storia, di ch[e] elle,
    vedutola, si contentaron molto, a una cosa sola apponendosi: che le figure
    parevano loro troppo smorticce. Per il che Buonamico, il quale aveva
30   inteso che la badessa aveva una bonissima vernaccia che per lo
    sacrificio della Messa serbava, le disse esserci rimedio ad acconciarle,
    che avendo vernaccia, la qual buona fusse, stemperandola ne' colori e
    toccandone le gote e 'l corpo delle figure, le farebbe tornare il colore più
    vivace che non avevano: di che ne fu fornito mentre che durò il lavoro,
35   et egli fece le figure più rosse coi colori, et a sé et agli amici suoi il colore
    medesimamente mantenne.
    Finito il lavoro delle monache, dipinse nella Badia di Settimo alcune
    istorie di S. Iacopo a' monaci di quel luogo, ai quali fece infinitissime
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