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con grandissime risa e piacere si ricondusse al lavoro, dando loro a |
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cognoscere che differenza sia dagli uomini alle brocche e che non |
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sempre ai vestimenti si deono l'opere degli uomini giudicare. Ora |
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quivi in pochi giorni finì una storia, di che si contentarono molto, |
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parendo loro in tutte le parti da contentarsene, eccetto che le figure |
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nelle carnagioni parevano loro anzi smorticce e pallide che |
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no. Buonamico, sentendo ciò et avendo inteso che la badessa avea una |
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vernaccia la miglior di Firenze la quale per lo sagrifizio della Messa |
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serbava, disse loro che a volere a cotal difetto rimediare, non si po- |
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teva altro fare che stemperare i colori con vernaccia che fusse buona, |
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perché toccando con essi così stemperati le gote e l'altre carni delle |
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figure, elle diverrebbono rosse e molto vivamente colorite. Ciò udito |
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le buone suore, che tutto si credettono, lo tennono sempre poi fornito |
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di ottima vernaccia mentre durò il lavoro; et egli godendosela, fece |
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da indi in poi con i suoi colori ordinarii le figure più fresche e co- |
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lorite. |
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Finita questa opera, dipinse nella Badia di Settimo alcune storie di |
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San Iacopo nella cappella che è nel chiostro a quel Santo dedicata; |
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nella volta della quale fece i quattro Patriarchi et i quattro Evangeli- |
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sti, fra i quali è notabile l'atto che fa San Luca nel soffiare molto na- |
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turalmente nella penna perché renda l'inchiostro. Nelle storie poi |
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delle facciate, che son cinque, si vede nelle figure belle attitudini et |
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ogni cosa condotta con invenzione e giudizio. E perché usava Buo- |
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namico, per fare l'incarnato più facile, di campeggiare, come si vede |