Volume 2

Edizione Giuntina
    edificando continuamente et in Roma et altrove, si sforzarono di fare
    le cose loro quanto potettero migliori, ma, come si vede, andò sempre
    così la scultura come la pittura e l'architettura di male in peggio:
    e ciò forse avvenne perché quando le cose umane cominciano a de-
5   clinare non restano mai d'andare sempre perdendo, se non quando non
    possono più oltre peggiorare. Parimente si vede, che se bene s'in-
    gegnarono al tempo di Liberio papa gl'architetti di quel tempo di
    far gran cose nell'edificare la chiesa di S. Maria Maggiore, che non
    però riuscì loro il tutto felicemente, perciò che, se bene quella fabrica
10   che è similmente per la maggior parte di spoglie fu fatta con assai
    ragionevoli misure, non si può negare nondimeno (oltre a qualche
    altra cosa) che il partimento fatto intorno intorno sopra le colonne
    con ornamenti di stucchi e di pitture non sia povero affatto di disegno,
    e che molte altre cose che in quel gran tempio si veggiono non argo-
15   mentino l'imperfezzione dell'arti. Molti anni dopo, quando i Cri-
    stiani sotto Giuliano Apostata erano perseguitati, fu edificato in sul
    monte Celio un tempio a San Giovanni e Paulo martiri, di tanto peg-
    gior maniera che i sopradetti che si conosce chiaramente che l'arte
    era a quel tempo poco meno che perduta del tutto. Gli edifizii an-
20   cora che in quel medesimo tempo si fecero in Toscana fanno di ciò
    pienissima fede; e per tacere molti altri, il tempio che fuor delle
    mura d'Arezzo fu edificato a San Donato vescovo di quella città, il
    quale insieme con Ilariano monaco fu martirizzato sotto il detto Giu-
    liano Apostata, non fu di punto migliore architettura che i sopradetti.
25   Né è da credere che ciò procedesse da altro che dal non essere mi-
    gliori architetti in quell'età, conciofusseché il detto tempio, come si è
    potuto vedere a' tempi nostri, a otto facce, fabricato delle spoglie
    del teatro, colosseo et altri edifizii che erano stati in Arezzo innanzi
    che fusse convertita alla fede di Cristo, fu fatto senza alcun rispar-
30   mio e con grandissima spesa, e di colonne di granito, di porfido
    e di mischî, che erano stati delle dette fabriche antiche, adornato.
    Et io per me non dubito, alla spesa che si vedeva fatta in quel tem-
    pio, che se gl'Aretini avessono avuti migliori architetti, non aves-
    sono fatto qualche cosa maravigliosa, poiché si vede in quel che
35   fecero che a niuna cosa perdonarono per fare quell'opera quan-
    to potettono maggiormente ricca e fatta con buon ordine; e per-
    ché, come si è già tante volte detto, meno aveva della sua perfezzio-
    ne l'architettura che l'altre arti perduto, vi si vedeva qualche cosa
    di buono. Fu in quel tempo similmente aggrandita la chiesa di
40   S. Maria in Grado a onore del detto Ilariano, perciò che in quella
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