Volume 2

Edizione Giuntina
    Mentre si faceva la detta porta, fece Andrea non solo l'altre opere
    sopradette, ma ancora molte altre e particolarmente il modello del
    tempio di San Giovanni di Pistoia, il quale fu fondato l'anno 1337,
    nel quale anno medesimo a dì XXV di gennaio fu trovato, nel cavare i
5   fondamenti di questa chiesa, il corpo del Beato Atto, stato vescovo
    di quella città, il quale era stato in quel luogo sepolto centotrentasette
    anni. L'architettura dunque di questo tempio, che è tondo, fu secondo
    que' tempi ragionevole. È anco di mano d'Andrea nella detta città
    di Pistoia nel tempio principale una sepoltura di marmo, piena nel
10   corpo della cassa di figure piccole, con alcune altre di sopra maggiori;
    nella quale sepoltura è il corpo riposto di messer Cino d'Angibolgi,
    dottore di legge e molto famoso litterato ne' tempi suoi, come testi-
    monia messer Francesco Petrarca in quel sonetto:
    Piangete, donne, e con voi pianga Amore,
15   e nel quarto capitolo del Trionfo d'Amore, dove dice:
    Ecco Cin da Pistoia, Guitton d'Arezzo
    che di non esser primo par ch'ira aggia, etc.
    Si vede in questo sepolcro di mano d'Andrea, in marmo, il ritratto di
    esso messer Cino che insegna a un numero di suoi scolari che gli sono
20   intorno, con sì bella attitudine e maniera che in que' tempi, se bene
    oggi non sarebbe in pregio, dovette esser cosa maravigliosa.
    Si servì anco d'Andrea nelle cose d'architettura Gualtieri duca
    d'Atene e tiranno de' Fiorentini, facendogli allargare la piazza e,
    per fortificarsi nel palazzo, ferrare tutte le finestre da basso del primo
25   piano, dove è oggi la sala de' Dugento, con ferri quadri e gagliardi
    molto. Aggiunse ancora il detto Duca, dirimpetto a San Piero Sche-
    raggio, le mura a bozzi che sono a canto al palazzo per accrescerlo, e
    nella grossezza del muro fece una scala segreta per salire e scendere
    occultamente, e nella detta facciata di bozzi fece da basso una porta
30   grande che serve oggi alla Dogana, e sopra quella l'arme sua, e tutto
    col disegno e consiglio di Andrea; la quale arme, se bene fu fatta
    scarpellare dal magistrato de' Dodici che ebbe cura di spegnere ogni
    memoria di quel Duca, rimase nondimeno nello scudo quadro la for-
    ma del leone rampante con due code, come può veder chiunche la con-
35   sidera con diligenza. Per lo medesimo Duca fece Andrea molte torri
    intorno alle mura della città; e non pure diede principio magnifico
    alla Porta a San Friano e la condusse al termine che si vede, ma fece
    ancora le mura degl'antiporti a tutte le porte della città, e le porte
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