Volume 2

Edizione Giuntina
    dell'Arsenale; ma perché io non ne so se non quello che truovo essere
    stato scritto da alcuni semplicemente, lascerò credere intorno a ciò
    ognuno a suo modo. Tornato da Vinezia a Firenze Andrea, la città,
    temendo della venuta dell'imperadore, fece alzare con prestezza, ado-
5   perandosi in ciò Andrea, una parte delle mura a calcina otto braccia,
    in quella parte che è fra San Gallo e la Porta al Prato; et in altri luoghi
    fece bastioni, steccati et altri ripari di terra e di legnami, sicurissimi.
    Ora, perché tre anni inanzi aveva con sua molta lode mostrato d'es-
    sere valente uomo nel gettare di bronzo, avendo mandato al Papa
10   in Avignone per mezzo di Giotto suo amicissimo, che allora in quella
    corte dimorava, una croce di getto molto bella, gli fu data a fare di
    bronzo una delle porte del tempio di San Giovanni, della quale aveva
    già fatto Giotto un disegno bellissimo: gli fu data, dico, a finire, per
    essere stato giudicato, fra ' tanti che avevano lavorato insino allora,
15   il più valente, il più pratico e più giudizioso maestro non pure di
    Toscana, ma di tutta Italia. Laonde messovi mano con animo deli-
    berato di non volere risparmiare né tempo né fatica né diligenza per
    condurre un'opera di tanta importanza, gli fu così propizia la sorte
    nel getto - in que' tempi che non si avevano i segreti che si hanno
20   oggi -, che in termine di ventidue anni la condusse a quella perfezione
    che si vede. E quello che è più, fece ancora in quel tempo medesimo
    non pure il tabernacolo dell'altare maggiore di San Giovanni con
    due Angeli che lo mettono in mezzo, i quali furono tenuti cosa bel-
    lissima, ma ancora, secondo il disegno di Giotto, quelle figurette
25   di marmo che sono per finimento della porta del campanile di Santa
    Maria del Fiore, et intorno al medesimo campanile, in certe mandor-
    le, i sette Pianeti, le sette Virtù e le sette Opere della Misericordia
    di mezzo rilievo in figure piccole, che furono allora molto lodate.
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Edizione Torrentiniana
    tanti che avevano lavorato insino allora, tenuto di tutti il più valente
30   di giudicio, di sperienza e di pratica, non solo di quelli che si ritrova-
    vano in Toscana, ma in tutta l'Italia. La quale opera lo dispose total-
    mente a la fatica per acquistar fama et onore, conoscendo che quello era
    il più degno et onorato lavoro che si potessi mai allogare ad artefice;
    e così gli fu la sorte propizia nel getto, che in termine di XXII anni
35   condusse tale opera alla perfezzione che si vede. E mentre lavorava que-
    sta porta, fece ancora il tabernacolo dello altare maggiore di San
    Giovanni con duoi Angeli che lo mettono in mez[z]o, che furono
    in quel tempo tenuti cosa bellissima.
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