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Egli fu certamente molto parco e costumato nel vivere; e nella virili- |
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tà sua rese l'anima al cielo, avendo acquistato con l'opere grandis- |
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sima fama. Puossi attribuire a costui che dopo Giotto ponesse la pittura |
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in grandissimo miglioramento, perché nella invenzione fu molto vario |
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da lo stile e da la maniera di Giotto, e fu più unito ne' colori e più sfu- |
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mato che tutti gli altri, e non ebbe paragone di diligenza ne' tempi suoi. |
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E quegli scórti ch'e' fece, ancora che cattiva maniera in essi per la dif- |
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ficultà del farli mostrasse, nondimeno chi è investigatore delle prime dif- |
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ficultà negli esercizii merita molto più nome che color che seguono con |
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qualche più ordinato componimento. Certamente grande obligo si dee |
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avere a Stefano, perché chi camina al buio e mostra la via e gli altri |
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rincuora, è cagione che, scoprendo i passi difficili di quella, dal cattivo |
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camino con spazio di tempo si pervenga al desiderato fine. Laonde co- |
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loro che con giudicio considereranno l'opere ch'e' fece nel tempo dell'oscu- |
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rità dell'arte, averanno non manco grado alle sue fatiche che oggi s'abbia |
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a chi apertamente dimostra i lumi della facilità nelle pitture eccellenti. |
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Furono l'opere di Stefano lavorate nel MCCCXXXVII, e visse |
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XXXIX anni et in Santo Spirito di Fiorenza fu nella sua sepoltura |
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riposto con questo epitaffio: |
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STEFANO FLORENTINO PICTORI FACIUNDIS IMAGINIBUS AC CO- |
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LORANDIS FIGURIS NULLI UNQUAM INFERIORI AFFINES MOE- |
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STISSIM. POS. VIX. AN. XXXIX. |