Volume 2

Edizione Giuntina
    attribuire che dopo Giotto ponesse la pittura in grandissimo miglio-
    ramento, perché, oltre all'essere stato più vario nell'inven-
    zioni, fu ancora più unito nei colori e più sfumato che tutti gl'altri,
    e sopra tutto non ebbe paragone in essere diligente. E quegli scorci
5   ch'e' fece, ancora che, come ho detto, cattiva maniera in essi per la
    difficultà di fargli mostrasse, chi è nondimeno investigatore delle
    prime difficultà negl'essercizii merita molto più nome che coloro che
    seguono con qualche più ordinata e regolata maniera. Onde certo
    grande obligo avere si dee a Stefano, perché chi camina al buio e
10   mostrando la via rincuora gl'altri, è cagione che, scoprendosi i passi
    dificili di quella, dal cattivo camino con spazio di tempo si pervenga
    al disiderato fine. In Perugia ancora, nella chiesa di San Domenico,
    cominciò a fresco la cappella di Santa Caterina che rimase im-
    perfetta.
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Edizione Torrentiniana
15   Egli fu certamente molto parco e costumato nel vivere; e nella virili-
    tà sua rese l'anima al cielo, avendo acquistato con l'opere grandis-
    sima fama. Puossi attribuire a costui che dopo Giotto ponesse la pittura
    in grandissimo miglioramento, perché nella invenzione fu molto vario
    da lo stile e da la maniera di Giotto, e fu più unito ne' colori e più sfu-
20   mato che tutti gli altri, e non ebbe paragone di diligenza ne' tempi suoi.
    E quegli scórti ch'e' fece, ancora che cattiva maniera in essi per la dif-
    ficultà del farli mostrasse, nondimeno chi è investigatore delle prime dif-
    ficultà negli esercizii merita molto più nome che color che seguono con
    qualche più ordinato componimento. Certamente grande obligo si dee
25   avere a Stefano, perché chi camina al buio e mostra la via e gli altri
    rincuora, è cagione che, scoprendo i passi difficili di quella, dal cattivo
    camino con spazio di tempo si pervenga al desiderato fine. Laonde co-
    loro che con giudicio considereranno l'opere ch'e' fece nel tempo dell'oscu-
    rità dell'arte, averanno non manco grado alle sue fatiche che oggi s'abbia
30   a chi apertamente dimostra i lumi della facilità nelle pitture eccellenti.
    Furono l'opere di Stefano lavorate nel MCCCXXXVII, e visse
    XXXIX anni et in Santo Spirito di Fiorenza fu nella sua sepoltura
    riposto con questo epitaffio:
    STEFANO FLORENTINO PICTORI FACIUNDIS IMAGINIBUS AC CO-
35   LORANDIS FIGURIS NULLI UNQUAM INFERIORI AFFINES MOE-
    STISSIM. POS. VIX. AN. XXXIX.
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