Volume 2

Edizione Giuntina
    si legge nel testamento suo che egli lascia al signor Francesco da
    Carrara signor di Padoa, fra l'altre cose da lui tenute in somma vene-
    razione, un quadro di man di Giotto, drentovi una Nostra Donna,
    come cosa rara e stata a lui gratissima. E le parole di quel capitolo del
5   testamento dicono così: Transeo ad dispositionem aliarum rerum.
    Praedicto igitur domino meo Paduano, quia et ipse per Dei gratiam non
    eget et ego nihil aliud habeo dignum se, mitto tabulam meam sive historiam
    Beate Virginis Mariae, opus Iocti pictoris egregii quae mihi
    ab amico meo Michele Vannis de Florentia missa est, in cuius pulchri-
10   tudinem ignorantes non intelligunt, magistri autem artis stupent, hanc
    iconem ipsi domino lego, ut ipsa Virgo benedicta sibi sit propitia apud
    filium suum Iesum Christum, etc. - Et il medesimo Petrarca in una sua
    pistola latina nel quinto libro delle Famigliari dice queste parole:
    Atque ut a veteribus ad nova, ab externis ad nostra transgrediar, duos
15   ego novi pictores egregios, nec formosos: Iottum, florentinum civem, cuius
    inter modernos fama ingens est, et Simonem senensem. Novi sculptores
    aliquot, etc.
    Fu sotterrato in Santa Maria del Fiore dalla banda sinistra en-
    trando in chiesa, dove è un matton di marmo bianco per memoria
20   di tanto uomo. E come si disse nella Vita di Cimabue, un comen-
    tator di Dante che fu nel tempo che Giotto viveva, disse: « Fu ed è
    Giotto tra i pittori il più sommo della medesima città di Firenze, e le
    sue opere il testimoniano a Roma, a Napoli, a Vignone, a Fiorenza,
    Padoa et in molte altre parti del mondo ».
25   I discepoli suoi furono Taddeo Gaddi, stato tenuto da lui a battesimo
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Edizione Torrentiniana
    suo. E così quel giorno non restò uomo piccolo o grande che non facesse
    segno con le lacrime o col dolersi della perdita di tanto uomo. Il quale,
    per le rare virtù che in lui risplenderono, meritò, ancora che e' fosse nato
    di sangue vile, lode e fama certo chiarissima.
30   Il campanile di Santa Maria del Fiore fu seguitato e tirato avanti
    da Taddeo Gaddi suo discepolo in su lo stesso modello di Giotto, et è opi-
    nione di molti e non isciocca che egli desse opera alla scoltura ancora, at-
    tribuendogli ch'e' facesse due storiette di marmo che sono in detto campa-
    nile dove si figurano i modi e i principii dell'arti, ancora che altri dichi-
35   no solamente il disegno di tali storie essere di sua mano. Restò in memo-
    ria della sua sepoltura in Santa Maria del Fiore, dalla banda sinistra
    entrando in chiesa, un mattone di marmo, dove è sepolto il corpo suo.
    I discepoli suoi furono Taddeo sopradetto e Puccio Capanna,
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