Volume 2

Edizione Giuntina
    una delle più belle et ec[cellenti] cose che Giotto facesse giamai per
    le molte e belle considerazioni che egli ebbe nel lavorarla. Perché,
    oltr'alla bellezza de' panni e la grazia e vivezza delle teste che sono
    miracolose, vi è, quanto può donna esser bella, una giovane, la qual
5   per liberarsi dalla calunnia dell'a[d]ulterio giura sopra un libro in atto
    stupendissimo, tenendo fissi gl'occhi suoi in quelli del marito che
    giurare la facea per diffidenza d'un figliuol nero partorito da lei, il
    quale in nessun modo poteva acconciarsi a credere che fusse suo;
    costei, sì come il marito mostra lo sdegno e la diffidenza nel viso, fa
10   conoscere con la pietà della fronte e degl'occhi, a coloro che inten-
    tissimamente la contemplano, la innocenzia e simplicità sua et il torto
    che se le fa facendola giurare e publicandola a torto per meritrice.
    Medesimamente grandissimo affetto fu quello ch'egli espresse in uno
    infermo di certe piaghe, perché tutte le femine che gli sono intorno,
15   offese dal puzzo, fanno certi storcimenti schifi i più graziati del mon-
    do. I scórti poi che in un altro quadro si veggiono fra una
    quantità di poveri ratratti, sono molto lodevoli e deono essere appres-
    so gl'artefici in pregio, perché da essi si è avuto il primo principio e
    modo di fargli, senzaché non si può dire che siano, come primi, se non
20   ragionevoli. Ma sopra tutte l'altre cose che sono in questa opera è
    maravigliosissimo l'atto che fa la sopradetta Beata verso certi usurai
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Edizione Torrentiniana
    più belle et eccellenti cose che Giotto facesse per le leggiadrissime con-
    siderazioni che ebbe questo rarissimo artefice nel dipignerla. Perché, ol-
    tra la bellezza de' panni e la grazia e la vivezza delle teste degli uo-
25   mini e delle donne, che sono vivissime e miracolose, egli è cosa singula-
    rissima una giovane che v'è, bellissima quanto più esser si possa, la quale
    per liberarsi da la calumnia dello adulterio giura sopra di un libro,
    con gli occhi fissi negli occhi del proprio marito che giurar la faceva per
    diffidanza d'un figliuol nero partorito da lei, il quale in nissun modo
30   che suo fusse poteva credere; costei, così come il marito mostra lo sde-
    gno e la diffidenza nel viso, fa conoscere con la pietà della fronte e degli
    occhi, a coloro che intentissimamente la contemplano, la innocenzia
    e la simplicità sua et il torto che se le faceva in farla giurare e nel
    publicarla a torto per meretrice. Medesimamente grandissimo affetto
35   fu quel ch'espresse questo ingegnosissimo artefice in un infermo di certe
    piaghe, dove tutte le femmine che vi sono dattorno, offese dal puzzo,
    fanno certi torcimenti schifosi i più graziati del mondo. Et in un altro
    quadro vi si veggono scórti bellissimi fra una quantità di poveri attratti,
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