|
|
una delle più belle et ec[cellenti] cose che Giotto facesse giamai per |
|
|
le molte e belle considerazioni che egli ebbe nel lavorarla. Perché, |
|
|
oltr'alla bellezza de' panni e la grazia e vivezza delle teste che sono |
|
|
miracolose, vi è, quanto può donna esser bella, una giovane, la qual |
5 |
|
per liberarsi dalla calunnia dell'a[d]ulterio giura sopra un libro in atto |
|
|
stupendissimo, tenendo fissi gl'occhi suoi in quelli del marito che |
|
|
giurare la facea per diffidenza d'un figliuol nero partorito da lei, il |
|
|
quale in nessun modo poteva acconciarsi a credere che fusse suo; |
|
|
costei, sì come il marito mostra lo sdegno e la diffidenza nel viso, fa |
10 |
|
conoscere con la pietà della fronte e degl'occhi, a coloro che inten- |
|
|
tissimamente la contemplano, la innocenzia e simplicità sua et il torto |
|
|
che se le fa facendola giurare e publicandola a torto per meritrice. |
|
|
Medesimamente grandissimo affetto fu quello ch'egli espresse in uno |
|
|
infermo di certe piaghe, perché tutte le femine che gli sono intorno, |
15 |
|
offese dal puzzo, fanno certi storcimenti schifi i più graziati del mon- |
|
|
do. I scórti poi che in un altro quadro si veggiono fra una |
|
|
quantità di poveri ratratti, sono molto lodevoli e deono essere appres- |
|
|
so gl'artefici in pregio, perché da essi si è avuto il primo principio e |
|
|
modo di fargli, senzaché non si può dire che siano, come primi, se non |
20 |
|
ragionevoli. Ma sopra tutte l'altre cose che sono in questa opera è |
|
|
maravigliosissimo l'atto che fa la sopradetta Beata verso certi usurai |