Volume 2

Edizione Giuntina
    col tempo e corrompersi, onde nasce che poi per forza guasta
    i colori, se ben pare che da principio faccia gran presa e buona.
    Sono in queste storie, oltre al ritratto di messer Farinata degl'Uber-
    ti, molte belle figure e massimamente certi villani, i quali, nel portare
5   le dolorose nuove a Iobbe, non potrebbono essere più sensati né me-
    glio mostrare il dolore che avevano per i perduti bestiami e per l'altre
    disaventure di quello che fanno. Parimente ha grazia stupenda la
    figura d'un servo che con una rosta sta intorno a Iobbe piagato e qua-
    si abandonato da ognuno, e, comeché ben fatto sia in tutte le parti, è
10   maraviglioso nell'attitudine che fa, cacciando con una delle mani le
    mosche al lebroso padrone e puzzolente, e con l'altra, tutto schifo,
    turandosi il naso per non sentire il puzzo. Sono similmente l'altre
    figure di queste storie e le teste così de' maschi come delle femmine
    molto belle, et i panni in modo lavorati morbidamente che non è ma-
15   raviglia se quell'opera gl'acquistò in quella città e fuori tanta fama,
    che Papa Benedetto IX da Trevisi mandasse in Toscana un suo
    cortigiano a vedere che uomo fusse Giotto e quali fossero l'opere sue,
    avendo disegnato far in S. Piero alcune pitture.
    Il quale cortigiano, venendo per veder Giotto et intendere che altri
20   maestri fussero in Firenze eccellenti nella pittura e nel musaico, parlò
    in Siena a molti maestri. Poi, avuto disegni da loro, venne a Firenze
    et andato una mattina in bottega di Giotto che lavorava, gl'espose la
    mente del Papa et in che modo si voleva valere dell'opera sua et in ul-
    timo gli chiese un poco di disegno per mandarlo a Sua Santità. Giotto,
25   che garbatissimo era, prese un foglio et in quello con un pennello tin-
    to di rosso, fermato il braccio al fianco per farne compasso e girato la
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Edizione Torrentiniana
    Sentì tanta fama e grido di questo mirabile artefice papa Benedet-
    to XII da Tolosa, che, volendo fare in San Pietro di Roma molte pitture
    per ornamento di quella chiesa, mandò in Toscana un suo cortigiano che
30   vedesse che uomo era questo Giotto e l'opere sue, e non solamente di lui,
    ma ancora degli altri maestri che fussino tenuti eccellenti nella pittura
    e nel musaico. Costui, avendo parlato a molti maestri in Siena et avuti
    disegni da loro, capitò in Fiorenza per vedere l'opere di Giotto e pigliar
    pratica seco; e così una mattina arrivato in bottega di Giotto che
35   lavorava, gli espose la mente del Papa et in che modo e' si voleva valere
    dell'opera sua, et in ultimo lo richiese che voleva un poco di disegno per
    mandarlo a Sua Santità. Giotto, che cortesissimo era, squadrato il corti-
    giano, prese un foglio di carta et in quello con un pennello che egli aveva
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