Volume 2

Edizione Giuntina
    maggiore e sapeva in tutte le cose chiaramente dimostrare. E perché,
    oltre quello che aveva Giotto da natura, fu studiosissimo et andò
    sempre nuove cose pensando e dalla natura cavando, meritò d'esser
    chiamato discepolo della natura e non d'altri.
5   Finite le sopradette storie, dipinse nel medesimo luogo, ma nella
    chiesa di sotto, le facciate di sopra dalle bande dell'altar maggiore e
    tutti quattro gl'angoli della volta di sopra dove è il corpo di S. Fran-
    cesco, e tutte con invenzioni capricciose e belle. Nella prima è S.
    Francesco glorificato in cielo, con quelle Virtù intorno che a volere
10   esser perfettamente nella grazia di Dio sono richieste: da un lato
    l'Ubidienza mette al collo d'un frate che le sta inanzi ginocchioni
    un giogo, i legami del quale sono tirati da certe mani al cielo, e mo-
    strando con un dito alla bocca silenzio ha gl'occhi a Gesù Cristo
    che versa sangue dal costato; et in compagnia di questa Virtù sono la
15   Prudenza e l'Umiltà, per dimostrare che dove è veramente l'ubidien-
    za, è sempre l'umiltà e la prudenza che fa bene operare ogni cosa.
    Nel secondo angolo è la Castità, la quale standosi in una fortissima
    rocca, non si lascia vincere né da regni né da corone né da palme
    che alcuni le presentano; a' piedi di costei è la Mondizia che lava
20   persone nude, e la Fortezza va conducendo genti a lavarsi e mondarsi;
    appresso alla Castità è, da un lato, la Penitenza che caccia Amore
    alato con una disciplina e fa fuggire la Imondizia. Nel terzo luogo è
    la Povertà, la quale va coi piedi scalzi calpestando le spine:
    ha un cane che le abbaia dietro e intorno un putto che le tira sassi et
25   un altro che le va accostando con un bastone certe spine alle gambe;
    e questa Povertà si vede esser quivi sposata da S. Francesco mentre
    Gesù Cristo le tiene la mano, essendo presenti non senza misterio
    la Speranza e la Castità. Nel quarto et ultimo dei detti luoghi è un
    S. Francesco, pur glorificato, vestito con una tonicella bianca da dia-
30   cono e come trionfante in cielo in mezzo a una multitudine d'Angeli
    che intorno gli fanno coro, con uno stendardo nel quale è una croce
    con sette stelle et in alto è lo Spirito Santo. Dentro a ciascuno di que-
    sti angoli sono alcune parole latine che dichiarano le storie. Simil-
    mente, oltre i detti quattro angoli, sono nelle facciate dalle bande
35   pitture bellissime e da essere veramente tenute in pregio, sì per la
    perfezzione che si vede in loro, e sì per essere state con tanta diligenza
    lavorate che si sono insino a oggi conservate fresche. In queste storie
    è il ritratto d'esso Giotto molto ben fatto, e sopra la porta della sa-
    grestia è di mano del medesimo, pur a fresco, un S. Francesco che
40   riceve le stìmate, tanto affettuoso e divoto che a me pare la più eccellente
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