Volume 2

Edizione Giuntina
    Dopo queste cose, partendosi di Firenze per andare a finir in
    Ascesi l'opere cominciate da Cimabue, nel passar per Arezzo dipinse
    nella Pieve la capella di S. Francesco ch'è sopra il battesimo, et in
    una colonna tonda, vicino a un capitello corintio et antico e bellissimo,
5   un San Francesco e un S. Domenico ritratti di naturale; e nel Duo-
    mo fuor d'Arezzo una capelluccia dentrovi la lapidazione di Santo
    Stefano con bel componimento di figure. Finite queste cose si con-
    dusse in Ascesi, città dell'Umbria, essendovi chiamato da fra' Gio-
    vanni di Muro della Marca allora Generale de' Frati di San France-
10   sco, dove nella chiesa di sopra dipinse a fresco, sotto il corridor[e] che
    attraversa le finestre, dai due lati della chiesa, trentadue storie della
    vita e fatti di San Francesco, cioè sedici per facciata, tanto perfet-
    tamente che ne acquistò grandissima fama. E nel vero si vede in
    quell'opera gran varietà non solamente nei gesti et attitudini di cia-
15   scuna figura, ma nella composizione ancora di tutte le storie, senzaché
    fa bellissimo vedere la diversità degl'abiti di que' tempi e certe imi-
    tazioni et oservazioni delle cose della natura. E fra l'altre è bellissi-
    ma una storia dove uno asetato, nel quale si vede vivo il desiderio
    dell'acque, bee stando chinato in terra a una fonte con grandissimo e
20   veramente maraviglioso affetto, intantoché par quasi una persona vi-
    va che bea. Vi sono anco molte altre cose dignissime di considera-
    zione, nelle quali, per non esser lungo, non mi distendo altrimenti.
    Basti che tutta questa opera acquistò a Giotto fama grandissima per
    la bontà delle figure e per l'ordine, proporzione, vivezza e facilità
25   che egli aveva dalla natura, e che aveva mediante lo studio fatto molto
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Edizione Torrentiniana
    Fu condotto ad Ascesi a finir l'opera cominciata da Cimabue, dove
    passando da Arezzo lavorò nella Pieve la cappella di San Francesco
    sopra il battesimo, et in una colonna tonda, vicino a un capitello corintio
    antico bellissimo, dipinse un San Francesco e San Domenico; al Duomo
30   fuor d'Arezzo una cappelluccia dentrovi la lapidazione di Santo Ste-
    fano con bel componimento di figure. Finite queste opere si condusse ad
    Ascesi a l'opra cominciata da Cimabue, dove acquistò grandissima fa-
    ma per la bontà delle figure che in quella opera fece, nelle quali si vede
    ordine, proporzione, vivezza e facilità donatagli dalla natura e dal-
35   lo studio accresciuta, perciò che era Giotto studiosissimo e di continuo
    lavorava. Et allora dipinse nella chiesa di Santa Maria degli Agno-
    li e nella chiesa d'Ascesi de' Frati Minori tutta la chiesa dalla banda
    di sotto.
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