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per la sepoltura fatta in Napoli da Giovan da Nola, scultore eccellente, |
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a don Pietro di Toledo viceré di quel regno, che tutti i marmi gli furon |
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donati e condotti in Napoli dallo illustrissimo et eccellentissimo signore |
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Cosmo de' Medici duca di Fiorenza, la quale opra si conduce in Ispagna. |
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Questa sorte di marmi ha in sé saldezze maggiori e più pastose e morbide |
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a lavorarle, e se le dà bellissimo pulimento più ch'ad altra sorte di marmo. |
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Vero è che si viene talvolta a scontrarsi in alcune vene, domandate dagli |
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scultori smerigli, i quali sogliono rompere i ferri. Questi marmi si abboz- |
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zano con una sorte di ferri chiamati subbie che hanno la punta a guisa di |
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pali a facce, e più grossi e sottili; e dipoi seguitano con scarpelli detti cal- |
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cagnuoli, i quali nel mezzo del taglio hanno una tacca, e così con più sot- |
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tili di mano in mano che abbiano più tacche e' gli intaccano, quando sono |
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arruotati con uno altro scarpello. E questa sorte di ferri chiamano gra- |
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dine, perché con esse vanno gradinando e riducendo a fine le lor figure, do- |
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ve poi con lime di ferro diritte e torte vanno levando le gradine che |
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son restate nel marmo, e così poi con la pomice, arruotando a poco a |
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poco, gli fanno la pelle ch'e' vogliano; e tutti gli strafori che fanno, per non |
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intronare il marmo gli fanno con trapani di minore e maggior grandezza |
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e di peso di dodici libre l'uno e qualche volta venti, ché di questi ne hanno |