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Degnisi adunque l'Eccellenzia Vostra d'accettarla, di favorirla e, se |
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da l'altezza de' Suoi pensieri Le sarà concesso, talvolta di leggerla, |
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riguardando a la qualità delle cose che vi si trattano et a la pura mia in- |
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tenzione, la quale è stata non di procacciarmi lode come scrittore, ma, |
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come artefice, di lodar l'industria et avvivar la memoria di quegli che, |
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avendo dato vita et ornamento a queste professioni, non meritano che |
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i nomi e l'opere loro siano in tutto, così come erano, im preda della |
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morte e della oblivione. Oltra che, in un tempo medesimo, con l'esempio |
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di tanti valenti uomini e con tante notizie di tante cose che da me |
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sono state raccolte in questo libro, ho pensato di giovar non poco a' |
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professori di questi esercizii e di dilettare tutti gli altri che ne hanno |
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gusto e vaghezza. Il che mi sono ingegnato di fare con quella accuratez- |
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za e con quella fede che si ricerca alla verità della storia e delle cose |
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che si scrivono. Ma se la scrittura, per essere incolta e così naturale |
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com'io favello, non è degna de lo orecchio di Vostra Eccellenzia né de' |
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meriti di tanti chiarissimi ingegni, scusimi, quanto a loro, che la penna |
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d'un disegnatore, come furono essi ancora, non ha più forza di linear- |
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li e d'ombreggiarli; e quanto a Lei, mi basti che Ella si degni di gra- |
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dire la mia semplice fatica, considerando che la necessità di procacciarmi |