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considerando che la necessità di procacciarmi i bisogni della vita |
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non mi ha concesso che io mi eserciti con altro mai che col pennello. |
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Né anche con questo son giunto a quel termine, al quale io mi |
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imagino di potere aggiugnere ora che la fortuna mi promette pur |
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tanto di favore, che, con più commodità e con più lode mia e più |
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satisfazione altrui, potrò forse così col pennello come anco con la |
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penna spiegare al mondo i concetti miei qualunque si siano. Perciò che |
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oltra lo aiuto e la protezzione che io debbo sperar da l'Eccellenza |
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Vostra, come da mio Signore e come da fautore de' poveri virtuosi, |
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è piaciuto alla divina Bontà d'eleggere per Suo vicario in terra il |
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santissimo e beatissimo Iulio Terzo, Pontefice Massimo, amatore e |
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riconoscitore d'ogni sorte virtù e di queste eccellentissime e diffi- |
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cilissime arti spezialmente, da la cui somma liberalità attendo ristoro |
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di molti anni consumati e di molte fatiche sparte fino a ora senza |
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alcun frutto. E non pur io, che mi son dedicato per servo perpetuo |
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a la Santità Sua, ma tutti gl'ingegnosi artefici di questa età ne |
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debbono aspettare onore e premio tale et occasione d'esercitarsi tal- |
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mente, che io già mi rallegro di vedere queste arti arrivate nel Suo |
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tempo al supremo grado della lor perfezzione e Roma ornata di tanti |