Volume 1

Edizione Giuntina
    i modelli, le centine, le squadre, le seste et altri mille ingegni e stru-
    menti da riportare, non solamente gli difendano dagli errori, ma
    fanno condur loro il tutto alla sua perfezzione - concludono che
    questa difficultà che ei mettano per la maggiore è nulla o poco ri-
5   spetto a quelle che hanno i pittori nel lavorare in fresco, e che la
    detta perfezzione di giudizio non è punto più necessaria alli scultori
    che a' pittori, bastando a quelli condurre i modelli buoni di cera, di
    terra o d'altro, come a questi i loro disegni in simili materie pure o
    ne' cartoni; e che finalmente quella parte che riduce a poco a poco
10   loro i modelli ne' marmi è più tosto pazienza che altro. Ma chia-
    misi giudizio, come vogliono gli scultori, se egli è più necessario a
    chi lavora in fresco che a chi scarpella ne' marmi, perciò che in quel-
    lo non solamente non ha luogo né la pacienza né il tempo, per essere
    capitalissimi inimici della unione della calcina e de' colori, ma per-
15   ché l'occhio non vede i colori veri insino a che la calcina non è ben
    secca né la mano vi può aver giudizio d'altro che del molle o secco;
    di maniera che, chi lo dicesse lavorare al buio o con occhiali di colori
    diversi dal vero, non credo che errasse di molto, anzi non dubito
    punto che tal nome non se li convenga più che al lavoro d'incavo,
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Edizione Torrentiniana
20   centine, le squadre, le seste et altri mille ingegni e strumenti da riportare,
    non solamente gli difendano dagli errori, ma fanno condur loro il tutto
    alla sua perfezzione - concludono che questa difficultà che ei mettano
    per la maggiore è nulla o poco rispetto a quelle che hanno i pittori nel
    lavorare in fresco, e che la detta perfezzione di giudizio non è punto
25   più necessaria alli scultori che a' pittori, bastando a quelli condurre i
    modelli buoni di cera, di terra o d'altro, come a questi i loro disegni in
    simili materie pure o ne' cartoni; e che finalmente quella parte che riduce
    a poco a poco loro i modelli ne' marmi è più tosto pazienzia che altro.
    Ma chiamisi giudizio, come vogliono gli scultori, se egli è più necessa-
30   rio a chi lavora in fresco che a chi scarpella ne' marmi, perciò che in
    quello non solamente non ha luogo né la pazienzia né il tempo, per
    essere capitalissimi nimici della unione della calcina e de' colori, ma
    perché l'occhio non vede i colori veri insino a che la calcina non è
    ben secca né la mano vi può avere giudizio d'altro che del molle o
35   secco; di maniera che, chi lo dicessi lavorare al buio o con occhiali di
    colori diversi dal vero, non credo che errassi di molto, anzi non
    dubito punto che tal nome non se li convenga più che al lavoro d'incavo,
    al quale per occhiali, ma giusti e buoni, serve la cera. E dicono che a
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