|
|
tempo che i Persi regnarono, che secondo il conto degli anni de' Gre- |
|
|
ci viene a essere intorno alla olimpiade cinquantesima, cioè dopo alla |
|
|
fondazione di Roma anni 137. Costoro se ne andarono in Sicione, la |
|
|
quale fu gran tempo madre e nutrice di tutte quante queste arti nobili |
5 |
|
e dove esse più che altrove si esercitarono; e perciò che essi erano te- |
|
|
nuti buon' maestri, fu dato loro dal comune di quella città a fare di mar- |
|
|
mo alcune figure dei loro Dei; ma innanzi che essi le avesse- |
|
|
ro compiute, per ingiurie che loro pareva ricevere da quel comune, |
|
|
quindi si partirono, onde a quella città sopravenne una gran fame |
10 |
|
et una gran carestia. Laonde domandando quel popolo agli Dei mise- |
|
|
ricordia, fu loro dallo oracolo d'Apollo risposto che la troverrebbero |
|
|
ogni volta che quegli artefici fussero fatti tornare a finire le incomin- |
|
|
ciate figure; la qual cosa i Sicionii con molto spendio e preghiere final- |
|
|
mente ottennero, e furono queste imagini: Apollo, Diana, Ercole e Mi- |
15 |
|
nerva. Non molto dopo costoro in Chio, isola dello Arcipelago, furono |
|
|
medesimamente altri nobili artefici di ritrarre in marmo, uno chiamato |
|
|
Mala et un suo figliuolo Micciade et un nipote Antermo, i quali fiori- |
|
|
rono al tempo di Ipponatte poeta che si sa chiaro essere stato nella olim- |
|
|
piade sessantesima; e se si andasse cercando l'avolo e 'l bisavolo di co- |
20 |
|
storo, si troverrebbe certo questa arte avere avuto origine con le olim- |
|
|
piade stesse. Fu quello Ipponatte poeta molto brutto uomo e molto |
|
|
contrafatto nel viso, onde questi artefici, per beffarlo, con l'arte loro |
|
|
lo ritrassero e per far ridere il popolo lo misero in publico; di che |
|
|
egli sdegnandosi, che stizzosissimo era, con i suoi versi, i quali erano |
25 |
|
molto velenosi, gli trafisse nel vivo et in maniera gli abominò ch'e' si |
|
|
disse che alcuni di loro per dolore della ricevuta ingiuria se stessi im- |
|
|
piccarono. Il che non fu vero, perciò che poi per l'isole vicine fecero |
|
|
molte figure, et in Delo massimamente, sotto le quali scolpirono versi |
|
|
che dicevano che Delo fra l'isole della Grecia era in buon nome non |
30 |
|
solo per la ecc[e]llenza del vino, ma ancora per le opere dei figliuoli |
|
|
di Antermo scultori. Mostravano i Lasii una Diana fatta di mano |
|
|
di costoro, et in Chio isola si diceva esserne un'altra posta in luogo |
|
|
molto rilevato di un tempio, la faccia della quale a coloro che entra- |
|
|
vano nel tempio pareva severa et adirata, et a coloro che ne uscivano |
35 |
|
placata e piacevole. A Roma erano di mano di questi artefici nel tem- |
|
|
pio di Apollo Palatino alcune figure postevi e consagratevi da Agusto |
|
|
in luogo più alto e più raguardevole. Vedevonsene ancora in Delo mol- |
|
|
te altre et in Lebedo, e delle opere del padre loro Ambracia, Argo e |
|
|
Cleone, città nobili, furono molto adorne. Lavorarono solamente in |
40 |
|
marmo bianco che si cavava nelle isole di Paro, il quale, come anco |