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vi si spesero, i quali si trassero dello apparecchio dello oste che vi |
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aveva lasciato Demetrio re quando lungo tempo vi tenne l'assedio. |
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Né solo questa figura sì grande era in Rodi, ma cento ancora mag- |
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giori delle comunali di maravigliosa bellezza, di ciascuna delle quali |
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ogni città e luogo si sarebbe potuto onorare et abellire. |
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Né fu solamente proprio de' Greci il far colossi, ma se ne vide al- |
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cuno anco in Italia, come fu quello che si vedeva nel monte Palatino |
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alla libreria di Agusto d'opera e di maniera toscana, dal capo al piè di |
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cinquanta cubiti, maraviglioso non si sa se più per l'opere o per la |
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temperatura e lega del metallo, ché l'una cosa e l'altra aveva molto |
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rara. Spurio Carvilio fece fare anco anticamente un Giove delle ce- |
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late e pettorali e stinieri et altre armadure di rame d'i Sanniti, quando |
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combattendo con essi scongiuratisi a morte li vinse, e lo consagrò al |
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Campidoglio; la qual figura era tanto alta che di molti luoghi di Roma |
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si poteva vedere, e si dice che della limatura di questa statua fece |
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anco ritrarre l'imagine sua, la quale era posta a piè di quella grande. |
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Davano anco nel medesimo Campidoglio maraviglia due teste gran- |
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dissime, l'una fatta da quel Carete medesimo di cui sopra dicemo |
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e l'altra da un Decio a pruova, nella quale Decio rimase tanto da |
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meno che l'opera sua, posta al paragone di quell'altra, pareva opera |
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di artefice meno che ragionevole. Ma di tutte cotali statue fu molto |
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maggiore una che al tempo di Nerone fece in Francia Zenodoto, la |
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quale era alta 400 piedi, in forma di Mercurio, intorno alla quale egli |
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aveva faticato dieci anni; ma però che egli era per questo in gran no- |
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me, mandò a chiamarlo a Roma Nerone e per lui si mise a fare una |
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imagine in forma di colosso 120 piedi alta (la quale, morto Nerone, |
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fu dedicata al Sole, non consentendo i Romani che di lui, per le sue |
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sceleratezze, rimanesse memoria tanto onorata), nel qual tempo si |
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conobbe che l'arte del ben legare e ben temperare il metallo era per- |
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duta, essendo disposto Nerone a non perdonare a somma alcuna di |
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denari, purché quella statua avesse d'ogni parte la sua perfezzione: |
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nella quale quanto fu maggiore il magistero, tanto più a rispetto degli |
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antichi vi parve il difetto nel metallo. |
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Ora lo avere degli infiniti che ritrassero in bronzo i più nobili in- |
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sino a qui raccontato, vogliamo che al presente ci baste; passeremo |
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a quelli i quali in marmo scolpirono, e di questi anche sceglieremo le |
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cime, secondo che noi abbiamo trovato scritto nelle memorie degli |
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antichi, seguendo l'ordine incominciato. |
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Dicesi adunque che i primi maestri di questa arte di cui ci sia me- |
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moria furono Dipeno e Scilo, i quali nacquero nella isola di Creti al |