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e di Armodio per conto di amore, i quali in Atene ucci- |
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dendo il tiranno vollono tornare il popolo nella sua libertà. Costei, |
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essendo consapevole della congiura, fu presa, e con crudelissimi tor- |
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menti insino a morte lacerata non confessò mai cosa alcuna di cotal |
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congiura; laonde volendo poi li Ateniesi pur fare onore a questa |
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femmina, per non far ciò a una meretrice imposono a questo artefice |
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che ritraesse una liona, et acciò che in questa figura si riconoscesse il |
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fatto et il valor di lei, vollono che esso la facesse senza lingua. |
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Briaxi fece uno Apolline, uno Seleuco re, et un Batto che adorava, |
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et una Iunone, i quali si videro a Roma nel tempio della |
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Concordia. Cresila ritrasse uno ferito a morte, nella qual figura si co- |
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nosceva quanto ancora restasse di vita, e quel Pericle ateniese il quale |
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per sopranome fu chiamato il Celeste. Cefisodoro fece nel porto degli |
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Ateniesi una Minerva maravigliosa et uno altare nel tempio di Giove |
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nel medesimo porto. Canaco fece uno Apollo che si chiamò Filesio, |
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et un cervio con tanta arte sopra i piedi sospeso che sotto, or da una |
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or da un'altra parte, si poteva tirare un sottilissimo filo. Fece mede- |
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simamente alcuni fanciulli a cavallo, come se al palio a tutta briglia |
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corressero. Uno Cherea ritrasse Alessandro Magno e Filippo suo |
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padre, e Clesila uno armato di asta et una Amaz[z]one ferita. Un |
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Demetrio ritrasse Lisimaca la quale era stata sacerdotessa di Mi- |
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nerva ben 64 anni, et una Minerva che si chiamò Musica, però |
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che i draghi i quali erano ritratti nello scudo di quella Dea erano |
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talmente fatti che, quando erano percossi, al suono della cetera ri- |
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spondeano; il medesimo un Sarmone a cavallo, il quale aveva scritto |
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dell'arte del cavalcare. Un Dedalo fra questi fu molto celebrato, il |
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quale fece duoi fanciulletti i quali l'un l'altro nel bagno stropiccia- |
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vano. Di Eufranore fu un Paride, il quale fu molto lodato, ché in un |
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subietto medesimo si riconosceva il giudice delle Dee, l'amante di |
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Elena e l'ucciditore d'Achille. Del medesimo era a Roma una Miner- |
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va di sotto al Campidoglio che si chiamava Catuleiana però che ve la |
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aveva consagrata Luttazio Catulo, et una figura della Buona Ventura |
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la quale con l'una delle mani teneva una tazza e con l'altra spighe |
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di grano e di papaveri. Il medesimo fece una Latona che di poco pa- |
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reva che fusse uscita di parto, e si vedeva a Roma nel tempio della |
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Concordia, la quale teneva in braccio i suoi figliolini Apollo e Diana. |
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Fece inoltre due figure in forma di colosso, l'una era la Virtute e |
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l'al[t]ra Clito di maravigliosa bellezza, et inoltre una donna che ado- |
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rava et al sacrificio ministrava, e Filippo et Alessandro sopra carri |
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di cavagli in guisa di trionfanti. Butieo discepolo di Mirone fece un |