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fanciullo che soffiava nel fuoco, sì bello che sarebbe stato degno del |
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maestro, e gli Argonauti, et una aquila, la quale, avendo rapito Gani- |
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mede, nel portava in aria sì destramente che ella con gli artigli non gli |
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noceva in parte alcuna. Ritrasse anco Autolico, quel bel giovane vin- |
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citore alla lotta a nome di cui Zenofonte scrisse il libro del suo Sim- |
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posio, e quel Giove tonante che fra le statue di Campidoglio fu te- |
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nuto maraviglioso, uno Apollo medesimamente con la diadema. |
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I' ò trapassato qui molti, de' quali, essendosi perdute l'opere, i |
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nomi apena si ritruovano; pure ne aggiugneremo alcuni degli in- |
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finiti, fra i quali fu uno Nicerato di cui mano a Roma nel tempio della |
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Concordia si vedeva Esculapio et Igia sua figliuola; di Firomaco una |
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quadriga la quale era guidata da Alcibiade ritratto. Policle fece uno |
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Ermafrodito di singolar bellezza e leggiadria. Stipace da Cipri fece |
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un ministro di Pericle il quale sopra lo altare accendeva il fuoco per |
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arrostirne il sagrificio. Sillanione ritrasse uno Apollodoro anch'egli |
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della arte, ma così fastidioso e così apunto che, non si contentando |
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mai di sua arte (e v'era pur drento eccellente), bene spesso rompeva e |
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guastava le figure sue belle e finite, onde trasse il sopranome che si |
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chiamò Apollodoro il Bizzarro; e lo ritrasse tanto bene che |
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tu aresti detto che non fusse imagine di uomo, ma la bizzarria ritratta |
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al naturale. Fece anco uno Achille molto celebrato, et un maestro |
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di esercitare i giovani alla lotta et altri giuochi anticamente cotanto |
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celebrati et aggraditi. Fece medesimamente una Amaz[z]one la quale |
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dalla bellezza delle gambe fu detta la Bellegambe, e per questa sua |
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eccellenzia Nerone, dovunche egli andava, se la faceva portar dietro. |
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Costui medesimo fece di sottil lavoro un fanciulletto molto poi tenuto |
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caro da quel Bruto il quale morì nella battaglia di Tessaglia, e ne |
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acquistò nome che poi sempre si chiamò "l'Amore di Bruto". Teodoro, |
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quegli che a Samo fece un laberinto, ritrasse anco se medesimo di |
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bronzo, figura a cui non mancava altro che il somigliare, nel resto per |
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ogni tempo celebratissima e di finissimo lavoro, la quale nella man |
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destra teneva una lima e con tre dita della sinistra reggeva un carro |
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con quattro cavagli di opera sì minuta che una mosca sola similmente |
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di bronzo con l'ale sue copriva il carro, la guida et i cavagli; e questa |
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statua si vide lungo tempo a Preneste. Fu ancora eccellente in questa |
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arte uno Xenocrate, discepolo chi dice di Tisicrate e chi di Euticrate, |
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il quale vinse l'uno di eccellenza di arte e l'altro di numero di figure, |
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e della arte sua scrisse volumi. Molti furono ancora che in tavole di |
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bronzo di rilèvo scolpirono le battaglie di Eumene e di Attalo re di |
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Pergamo contro a' Franciosi i quali passarono in Asia. Tra costoro |