Volume 1

Edizione Giuntina
    che campò in battaglia e difese Alessandro Magno. E furono questi
    cotali cotanto stimati et in tanto pregio tenuti che chi ha scritto di
    cotali cose gli loda eccessivamente; come anco un Telefane Foceo, il
    quale per altro non fu apena conosciuto, perciò che in Tessaglia, là
5   dove egli era quasi sempre vivuto, l'opere sue erano state sepolte;
    nondimeno, per giudizio di alcuni scrittori, fu posto a paro di Po-
    licleto e di M[i]rone e di Pitagora. E molto lodata di lui una Larissa,
    uno Apollo et un campione vincitore a tutti i cinque giuochi. Alcuni
    dissero che egli non è stato in bocca de' Greci però che egli si diede
10   a lavorare in tutto per Dario e per Xerse, re barbari, e che nei loro
    regni finì la vita.
    Prassitele ancora, avvengaché nel lavorare in marmo, come poco
    poi diremo, fusse tenuto maggior maestro e per ciò vi abbi avuto dren-
    to gran nome, nondimeno lavorò anche in bronzo molto eccessiva-
15   mente, come ne fece fede la rapina di Proserpina fatta da lui, e
    l'Ebrietà, et uno Bacco et un Satiro insieme di sì maravigliosa bel-
    lezza che si chiamò il Celebrato, et alcune altre figure le quali erano a
    Roma nel tempio della Felicità, et una bella Venere la quale al tempo
    di Claudio imperadore, ardendo il tempio, si guastò, la quale era
20   a nulla altra seconda. Fece molte altre figure lodate, et Armodio et
    Aristigitone che in Atene uccisero il tiranno - le quali figure aven-
    dosele Xerse di Grecia portate nel regno suo, Alessandro, poi che
    ebbe vinto la Persia, le rimandò graziosamente agli Ateniesi -, et
    inoltre uno Apollo giovinetto che con l'arco teso stava per trarre a una
25   lucertola la quale li veniva incontro, e da quello atto ebbe nome la
    figura che si chiamò "Lucertola-uccidente". Vidonsi di lui parimente
    due bellissime figure, l'una rassembrante una onesta mogliera che
    piangeva e l'altra una femmina di mondo che rideva (e' si crede che
    questa fusse quella Frine famosissima meretrice), e nel volto di
30   quella onesta donna pareva l'amore che ella portava al marito et in
    quello della disonesta femmina l'ingordo prezzo che ella chiedeva agli
    amanti. Pare che anco fusse ritratta la cortesia di questo artefice
    in quel carro de' quattro cavagli che fece Calamide cotanto celebra-
    to, perciò che questo artefice in formar cavagli non trovò mai pa-
35   re, ma nel fare le figure umane non fu tanto felice. Egli adunque
    a l'opera di Calamide la quale era imperfetta diede il compimen-
    to, aggiugnendovi il guidator de' cavagli di arte maravigliosa.
    Fu anco molto chiaro in questa arte uno Ificle, il quale, oltre ad altre
    figure, fece a nome degli Ateniesi una bella liona con questa occasione.
40   Era in Atene una femmina chiamata Liona molto familiare di Aristogitone
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