|
|
greche con il mantello le quali Q. Catulo pose nel medesimo tempio. |
|
|
Fece di più una figura di statura di colosso, et egli medesimo comin- |
|
|
ciò e mostrò, come si dice, a lavorare con lo scarpello di basso |
|
|
rilèvo. |
5 |
|
Venne dopo Fidia Policleto da Sicione, della cui mano fu quel |
|
|
morbido e delicato giovane di bronzo con la benda intorno al capo |
|
|
e che da quella ha il nome, il quale fu stimato e comperato cento ta- |
|
|
lenti; e del medesimo anco fu quel giovinetto fiero e di corpo robu- |
|
|
sto, il quale dalla asta che ei teneva in mano, come suona la greca fa- |
10 |
|
vella, fu Doriforo nominato. Fece ancor egli quella nobil figura la |
|
|
quale fu chiamata "il Regolo della arte", dalla quale gli artefici, come |
|
|
da legge giustissima, solevano prendere le misure delle membra e |
|
|
delle fattezze che essi intendevano di fare, estimando quella in tutte |
|
|
le parti sue perfettissima. Fece ancora uno che si stropicciava et uno |
15 |
|
ignudo che andava sopra un piè solo, e duoi fanciulletti nudi che gio- |
|
|
cavano a' dadi i quali da questo ebbero il nome, i quali poi lungo tem- |
|
|
po si viddero a Roma nel palazzo di Tito imperadore, |
|
|
della quale opera non si vide mai la più compiuta. Fece medesima- |
|
|
mente un Mercurio che si mostrava in Lisimachia et uno Ercole che |
20 |
|
era in Roma con Anteo insieme, il quale egli, in aria sostenendolo e |
|
|
strignendolo, uccideva; et oltre a queste molte altre, le quali, come |
|
|
opere di ottimo maestro, furono per tutto estimate perfettissime, on- |
|
|
de si tiene per fermo che egli desse ultimo compimento a questa arte. |
|
|
Fu proprio di questo nobile artefice temperare e con tale arte sospen- |
25 |
|
dere le sue figure che elle sopra un piè solo tutte si reggessero, o al- |
|
|
meno ch'e' paresse. |
|
|
Quasi alla medesima età fu anco celebrato infinitamente Mirone |
|
|
per quella bella giovenca che egli formò di bronzo, la quale fu in |
|
|
versi lodati molto commendata. Fece anco un cane di maravigliosa |
30 |
|
bellezza, et uno giovane che scagliava in aria il disco, et un satiro il |
|
|
quale pareva che stupisse al suono della sampogna, et una Minerva, |
|
|
et alcuni vincitori de' giuochi delfici, i quali per aver vinto a due o a |
|
|
tutti, pentatli o pancratisti si solevano chiamare. Fece anco quel bel- |
|
|
lo Ercole che era in Roma dal Circo Massimo in casa Pompeo Ma- |
35 |
|
gno. Fece i sepolcri del cicala e del grillo, come ne' suoi versi lasciò |
|
|
scritto Erina poetessa. Fece quello Apollo, il quale, avendolo involato |
|
|
Antonio triunviro a quelli di Efeso, fu loro da Agusto renduto, es- |
|
|
sendoli ciò in sogno stato ricordato. Fu tenuto che costui per la va- |
|
|
rietà delle maniere delle figure e per il maggior numero che egli ne |
40 |
|
fece e per le proporzioni di tutte le sue opere, [fusse] più diligente e |