|
|
più accorto di quei di prima; ma par bene che nel fare i corpi po- |
|
|
nesse maggiore studio che nel ritrarre l'animo e nel dare spirito alle |
|
|
figure, e che ne' capegli e nelle barbe non fusse più lodato che si fusse |
|
|
stata l'antica roz[z]ezza degli altri. Fu vinto da Pitagora italiano da |
5 |
|
Reggio in una figura fatta da lui e posta nel tempio di Apollo a Delfo, |
|
|
la quale rassembrava uno di quei campioni che alla lotta et alle pugna |
|
|
insiememente combattevano e che si chiamavano pancratisti. Vinselo |
|
|
anche Leonzio, il quale a Delfo a concorrenza pose alcune figure di |
|
|
giucatori olimpici. Iolpo similmente il vinse in una bella figura d'un |
10 |
|
fanciullo che teneva un libro e d'un altro che portava frutte, le quali |
|
|
figure ad Olimpia poi si vedevano, dove le più nobili e le più raguar- |
|
|
devoli di tutta la Grecia si consacravano. Di questo medesimo arte- |
|
|
fice era a Siracusa un zoppo, il quale, dolendosi nello andare, pareva |
|
|
che a chi il mirava parimente porgesse dolore. Fece ancora uno Apol- |
15 |
|
lo il quale con l'arco uccideva il serpente. Questi il primo molto più |
|
|
artificiosamente e con maggior sottigliezza ritrasse ne' corpi le vene |
|
|
et i nervi et i capegli, e ne fu molto commendato. |
|
|
Fu un altro Pitagora da Samo, il quale primieramente si esercitò |
|
|
nella pittura e poi si diede a ritrarre nel bronzo, e di volto e di statura |
20 |
|
si dice che era molto simigliante a quel detto poco fa che fu da Reg- |
|
|
gio, e nipote di sorella e parimente discepolo; di mano di cui a Roma |
|
|
si viddero alcune imagini di Fortuna nel tempio della istessa Iddea |
|
|
molto belle, mezze ignude, e perciò commendate e molto volentieri |
|
|
vedute. |
25 |
|
Dopo costoro fiorì Lisippo, il quale lavorò un gran numero di fi- |
|
|
gure e più molto che alcuno altro; il che si confermò alla morte sua, |
|
|
perciò che del pregio di ciascuna soleva serbarsi una moneta d'oro |
|
|
e quella in sicuro luogo tener guardata, e si dice che gli eredi suoi ne |
|
|
trovarono secentodieci, et a tal numero si tiene che arri- |
30 |
|
vassero le figure da lui fatte e lavorate; la qual cosa apena par che si |
|
|
possa credere, ma nel vero che egli in questo ogn'altro artefice vin- |
|
|
cesse non si può dubitare. E fra le opere lodate di lui sommamente |
|
|
piacque quella figura la quale pose Agrippa allo entrare delle sue |
|
|
stufe, della quale invaghì cotanto Tiberio imperadore che, benché |
35 |
|
in molte cose solesse vincere il suo appetito e massimamente nel prin- |
|
|
cipio del suo imperio, in questo nondimeno non si potette tenere che, |
|
|
mettendovene un'altra simile, non facesse quella quindi levare et in |
|
|
camera sua portarla; la quale fu con tanta instanza da tutto il popolo |
|
|
romano nel teatro e con tanti gridi richiesta e che ella quivi si ripo- |
40 |
|
nesse donde ella era stata levata, che Tiberio, benché molto l'avesse |