Volume 1

Edizione Giuntina
    la quale, essendo innamorata d'un giovane che da lei si deveva
    partire, si dice che a lume di lucerna con alcune linee aveva dipinta
    l'ombra della faccia di colui cui ella amava, drento alla quale poi il
    padre, essendoli piaciuto il fatto et il disegno della figliuola, di terra
5   ne ritrasse l'imagine rilevandola alquanto dal muro; e questa figura
    poi asciutta, con altri suoi lavori mise nella fornace. E dicono che la fu
    consecrata al tempio delle Ninfe e che ella durò poi insino al tempo
    che Mummio consolo romano disfece Corinto. Altri dicono che in
    Samo isola fu primieramente trovata questa arte da uno Ideoco Reto
10   et uno Teodoro molto innanzi a questo detto di sopra, et inoltre che
    Demarato padre di Tarquinio Prisco, fuggendosi da Corinto sua pa-
    tria, aveva portato seco in Italia arte cotale conducendo in sua com-
    pagnia Eucirapo et Eutigrammo maestri di far terra, e che da costoro
    cotale arte si sparse poi per l'Italia et in Toscana fiorì molto e molto
15   tempo.
    Il primo poi che ritraesse le imagini degli uomini col gesso stempe-
    rato e del cavo poi facesse le figure di cera riformandole meglio, si
    dice essere stato Lisistrato Sicionio fratello di Lisippo. E questi fu il
    primo che ritraesse dal vivo, essendosi sforzati innanzi a lui gli al-
20   tri maestri di far le statue loro più belle che essi potessero. E fu que-
    sto modo di formare di terra tanto comune che niuno, per buon mae-
    stro che ei fusse, si mise a fare statue di bronzo, fondendolo, o di
    marmo o di altra nobile materia, levandone, che prima non ne facesse
    di terra i modelli. Onde si può credere che questa arte, come più
25   semplice e molto utile, fusse molto prima che quella la quale comin-
    ciò in bronzo a ritrarre.
    Furono in questa maniera di figure di terracotta molto lodati Dimo-
    filo e Gorgaso i quali parimente furono dipintori, et a Roma dell'una
    e dell'altra loro arte adornarono il tempio di Cerere, lasciandovi versi
30   scritti significanti che la destra parte del tempio era opera di Dimo-
    filo e la sinistra di Gorgaso. E Marco Varrone scrive che, innanzi a
    costoro, tutte opere cotali che ne' templi a Roma si vedevano erano
    state fatte da' Toscani e che, quando si rifece il tempio di Cerere,
    molte di quelle imagini greche erano state del muro da alcuni le-
35   vate, i quali, rinchiudendole drento a tavolette d'asse, le portarono
    via. Calcostene fece anco in Atene molte imagini di terra, e da la sua
    bottega quel luogo - che in Atene fu poi cotanto celebrato e dove fu-
    rono poste tante statue - e da cotale arte fu chiamato Ceramico. Il
    medesimo Marco Varrone lasciò scritto che a suo tempo
40   in Roma fu un buon maestro di cotale arte, il quale egli molto bene
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